I dipendenti fragili della Pubblica amministrazione potranno continuare a utilizzare lo smart working fino al 31 dicembre.
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Smart working, la proroga
Per permettere lo smart working ai fragili viene stanziato 1,67 milioni di euro. La misura è rimasta in bilico fino alla fine ma poi dal Mef è arrivato il via libera. Potranno usufruire ancora del lavoro agile i dipendenti pubblici affetti da patologie croniche con scarso compenso clinico e con particolare connotazione di gravità, secondo quanto previsto dai primi provvedimenti in materia, presi quando esplose la pandemia da Covid. Questa fa seguito ad altre proroghe (l'ultima di tre mesi a giugno), e dispone anche che i docenti in situazione di lavoro agile siano adibiti «ad attività di supporto all'attuazione del Piano triennale dell'offerta formativa». Il nuovo intervento era stato richiesto dai sindacati, anche per porre fine alla disparità con i lavoratori fragili privati, per i quali lo smart working è già stato prorogato alla fine dell'anno.
Un appello accolto nel decreto, come proposto dal ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, per «salvaguardare la salute di persone con patologie plurime o sottoposte a terapie salvavita ed evitare discriminazioni con le lavoratrici e i lavoratori del settore privato». «Sono convinto dell'opportunità di dare maggiore attenzione ai cosiddetti fragili, ma ora che non siamo più nella fase emergenziale serve un differente approccio - ha spiegato il ministro -. Per questo motivo con la contrattazione collettiva nazionale per il comparto pubblico ci siamo occupati di regolamentare il lavoro agile come forma di prestazione lavorativa organizzata. La nuova disciplina prevede la sottoscrizione di accordi individuali tra singoli dipendenti e il dirigente responsabile, con l'indicazione degli obiettivi da raggiungere e dei risultati collegati».
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