Partite Iva, pagamento acconto entro il 27 dicembre: chi deve fare il versamento e le eccezioni. La guida

Giovedì 21 Dicembre 2023
Partite Iva, a dicembre l'ultimo acconto dell'anno: tutte le scadenze e cosa sapere

Sta per chiudersi l'anno fiscale. Con il 2024 ormai alle porte, sta per concludersi il periodo di pagamenti e versamenti. Tra le ultime scadenze rimaste, però, c'è quella delle partite Iva.

Entro il 27 dicembre, infatti, i titolari dovranno pagare l'acconto Iva 2023.

Vediamo ora nel dettaglio il versamento, chi dovrà effettuarlo, i casi particolari e gli esclusi.

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La misura

Come riportato da FiscoOggi.it, sarebbero due le variabili ad influire sulla determinazione dell'importo da versare come anticipo: la periodicità adottata dal contribuente e il metodo di calcolo, a scelta tra lo storico, il previsionale e l’analitico.

  • Nel caso in cui il metodo scelto sia quello storico - il più selezionato, poiché a basso rischio -, l'acconto Iva sarà pari all'88% del versamento effettuato per il mese di dicembre o l’ultimo trimestre dello scorso anno. La base di calcolo su cui applicare la percentuale sarà quindi il debito d'imposta risultante dalla liquidazione relativa al mese di dicembre 2022, per i contribuenti mensili, dalla dichiarazione annuale Iva, per i trimestrali e dalla liquidazione periodica del quarto trimestre dell’anno scorso, per i trimestrali “speciali” (autotrasportatori, distributori di carburante, imprese di somministrazione acqua, gas, energia elettrica, eccetera);
  • nel caso in cui il metodo scelto sia quello previsionale, invece, ci saranno meno certezze, in quanto il calcolo partirà dall'ipotesi di realizzare un volume d’affari minore rispetto all’anno precedente. L'ammontare dell'acconto non sarà quindi determinato partendo da dati effettivi riferiti al passato ma, al contrario, sulla base di una stima del debito tributario, risultante dall'ultima liquidazione periodica 2023 - se mensile - o da quella annuale - se tremestrale - o, infine, o dal quarto trimestre dell’anno, se si tratta di trimestrali “speciali”. Anche in questo caso, la percentuale da applicare sulla previsione di debito per il 2023 è pari all’88%. Per rendere omogenei il dato storico con quello previsionale, è bene però considerare il dato previsionale al netto dell’eventuale eccedenza detraibile riportata dal mese o dal trimestre precedente;
  • nel caso in cui il metodo scelto sia quello analitico, infine, la percentuale dell'acconto salirà al 100% dell’imposta risultante da una straordinaria liquidazione periodica al 20 dicembre 2023, effettuata prendendo in considerazione le fatture relative ad acquisti e vendite registrate dal 1 ottobre al 20 dicembre, nell'ipotesi di trimestrali. Con questo metodo emerge così il reale debito d’imposta accumulato fino a quella data.

Le eccezioni

Ci sono però alcune eccezioni. Tra queste, coloro che operano nei settori delle telecomunicazioni e quelli che effettuano somministrazioni di acqua, gas, energia elettrica, raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, che lo scorso anno hanno versato Iva per un ammontare superiore ai due milioni di euro. Per questia categoria di lavoratori, infatti, l'acconto sarà pari al 97% di un importo corrispondente alla media dei versamenti trimestrali eseguiti. Tale metodo di calcolo esclude sia il metodo storico, sia quello previsionale, mentre permane la facoltà di utilizzare il metodo di calcolo effettivo. Oltre a loro, anche le Pubbliche Amministrazioni, le fondazioni, gli enti e le società che effettuano acquisti di beni e servizi nell'esercizio di attività commerciali, effettueranno il versamento dell'acconto Iva considerando anche l'imposta dovuta su tali operazioni in base allo split payment.

Gli esclusi

Non saranno però tutti a dover versare l'acconto. Secondo FiscoOggi.it, infatti, l’acconto non dovrà essere versato se l’importo dovuto, dopo aver effettuato i calcoli, sarà inferiore a 103,29 euro. Oltre a questa condizione, ci sono poi altre ipotesi di esonero dall’adempimento, come nel caso in cui non si disponga di uno dei due dati,“storico” o “previsionale”, su cui sostanzialmente si basa il calcolo. Una condizione, questa, in cui rientrano anche

  • coloro che hanno cessato l'attività - anche per decesso - entro il 30 novembre, se mensile, o entro il 30 settembre, se trimestrale oppure ha iniziato l'attività;
  • coloro che hanno chiuso il periodo d’imposta precedente con un credito di imposta a prescindere dalla presentazione della richiesta di rimborso;
  • coloro che, pur avendo effettuato un versamento per il mese di dicembre o per l'ultimo trimestre del periodo d’imposta precedente, oppure in sede di dichiarazione annuale per il periodo d’imposta precedente, prevedono di chiudere la contabilità Iva con un'eccedenza detraibile di imposta.

Inoltre, sono esonerati dal versamento anche i contribuenti che nel periodo d'imposta hanno effettuato solamente operazioni non imponibili, non soggette a Iva o senza obbligo di pagamento dell'imposta. Esonero, questo, che spetta anche ai i produttori agricoli, ai soggetti che esercitano attività di spettacoli e giochi in regime speciale, le associazioni sportive dilettantistiche, nonché le associazioni senza fini di lucro e quelle pro loco, in regime forfettario, i raccoglitori e i rivenditori di rottami, cascami, carta da macero, vetri e simili, esonerati dagli obblighi di liquidazione e versamento del tributo, e gli imprenditori individuali che hanno dato in affitto l'unica azienda, entro il 30 settembre, se contribuenti trimestrali o entro il 30 novembre, se contribuenti mensili, a condizione che non esercitino altre attività soggette all'Iva.

Versamento, come si effettua?

Il versamento dell'acconto Iva andrà effettuato utilizzando il modello di pagamento F24, esclusivamente in modalità telematica, con la possibilità di compensare il dovuto con eventuali crediti di imposte e contributi. L'anno di riferimento da indicare nel modello è il 2023, mentre i codici da riportare sono 6013 per i contribuenti mensili e 6035 per quelli trimestrali.

A differenza di quanto previsto per le liquidazioni periodiche, i contribuenti trimestrali ordinari non dovranno applicare la maggiorazione degli interessi dell’1%. Inoltre, l'acconto versato dovrà essere sottratto all'Iva da versare per il mese di dicembre (per i contribuenti mensili), in sede di dichiarazione annuale Iva (per i contribuenti trimestrali) o da quanto dovuto per la liquidazione del quarto trimestre (per i contribuenti trimestrali speciali).

Per i contribuenti con contabilità separata, gli acconti dovranno essere diversi, in base alle attività svolte. Fatto questo, l’anticipo consisterà nella somma dei dati relativi alle differenti attività, compensando gli importi a debito con quelli a credito. Infine, l’ammontare dell’anticipo e il metodo adottato per la sua determinazione dovranno essere inseriti in un apposito spazio del modello Iva.

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