Manovra, dalle bollette al fisco fino al reddito di cittadinanza: spinta da 32 miliardi

Fisco più leggero per i redditi medi e nuovi fondi alla sanità

Venerdì 24 Dicembre 2021 di Luca Cifoni
Manovra, dalle bollette al fisco fino al reddito di cittadinanza: spinta da 32 miliardi

Una manovra che mobilita risorse per l'economia per oltre 32 miliardi, pensata per accompagnare il ritorno del Paese alla normalità anche economica.

Ora che le prospettive per il futuro sembrano un po' più cupe, il treno della legge di Bilancio è arrivato sostanzialmente al capolinea con il maxi-emendamento che accompagna il voto di fiducia e l'approvazione definitiva del testo al Senato, prevista per oggi. Il passaggio alla Camera dopo Natale sarà solo formale, senza ulteriori correzioni. Piuttosto anomalo è stato quest'anno il percorso parlamentare: il voto a Palazzo Madama di fatto è iniziato solo pochi giorni fa, dopo l'accordo tra governo e forze di maggioranza su tutte le modifiche da apportare.

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E l'iter è stato tormentato fino all'ultimo, con i tecnici del ministero dell'Economia impegnati ancora nella serata di ieri a limare le coperture finanziarie di alcune micro-misure. Il maxi-emendamento non si discosta comunque dalla versione della legge approvata dalla commissione Bilancio. Il piatto forte del provvedimento è probabilmente proprio quello inserito in corso d'opera, il riassetto di Irpef e Irap che dovrebbe precedere la più complessiva riforma fiscale. Il grosso delle risorse, circa 7 miliardi su 8, è destinato proprio al ridisegno dell'imposta sui redditi delle persone fisiche. Altro capitolo delicato quello della previdenza, anche se il nodo più complesso, la nuova forma di flessibilità in uscita destinata a sostituire Quota 100, è stato rinviato alla prossima trattativa con le parti sociali.

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LE RISORSE
Dal punto di vista delle risorse impegnate pesa anche la riforma degli ammortizzatori sociali, che vale oltre 3 miliardi il prossimo anno e un po' di meno nei successivi; anche se l'ambizione di mettere in campo un vero sistema di tutele universali è stato in parte ridimensionato. Sempre sul fronte sociale, la manovra destina oltre un po' meno di un miliardo al rifinanziamento del reddito di cittadinanza, i cui meccanismi di funzionamento saranno però in parte modificati. L'impegno per la sanità si aggira sui 4 miliardi l'anno per il prossimo triennio. Ieri intanto il Consiglio dei ministri ha approvato anche il cosiddetto decreto Milleproroghe, quello adottato alla fine di ogni anno per rinviare norme in scadenza: per tutto il 2022 il governo avrà la possibilità di far scattare il golden power rafforzato in caso di operazioni dall'estero su imprese strategiche.

IRPEF - Le aliquote Irpef scendono da quattro a cinque e viene modificato il sistema delle detrazioni. Il risultato favorisce tutte le categorie di contribuenti, ma in misura maggiore i lavoratori dipendenti e quelli con un reddito annuo tra i 40 mila e i 50 mila euro. Anche coloro che hanno un reddito più alto hanno comunque un beneficio, che però a partire dai 75 mila euro l’anno resta fisso nella misura di 270 euro. Per i dipendenti è anche prevista, per il solo 2022, una riduzione dello 0,8 per cento dell’aliquota contributiva, a parità di pensione futura.


 

IRAP - Il passo in direzione della totale cancellazione dell’Irap, uno degli obiettivi della riforma fiscale, è per ora limitato. L’esenzione nel 2022 riguarda infatti solo le persone fisiche, mentre il tributo continuerà ad applicarsi sulle altre imprese. La relazione tecnica al provvedimento calcola che non saranno più tenuti a pagare 835 mila contribuenti su una platea complessiva di poco più di 2 milioni. Dal punto di vista del bilancio dello Stato il minor gettito è di circa 1,2 miliardi di euro, con un impatto leggermente minore il primo anno.

SUPERBONUS - É stato probabilmente il capitolo più infuocato di tutta la legge di Bilancio. Il testo originale prorogava la possibilità di usufruire della detrazione del 110 per cento oltre che per i condomini anche per le villette unifamiliari, ma con un vincolo: i proprietari dovevano avere un Isee (indicatore di situazione economica equivalente) non superiore a 25 mila euro. Questo paletto alla fine è caduto, sostituito da un altro vincolo: aver realizzato al 30 giugno 2022 almeno il 30 per cento dei lavori.

DIGITALE - Molti italiani dovranno affrontare il passaggio dai televisori meno moderni a quelli compatibili con i nuovi più esigenti standard del digitale terrestre. Per aiutarli il governo proroga nella manovra gli incentivi all’acquisto di nuovi apparecchi oppure di decoder che rendano funzionanti quelli precedenti. Lo stanziamento aggiuntivo vale 68 milioni. Per i cittadini con più di 70 anni e una pensione bassa è prevista anche la consegna a domicilio del decoder, a cura di Poste italiane.

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BOLLETTE - Con le legge di Bilancio prosegue il tentativo del governo di alleviare le famiglie colpite dal rincaro dei prezzi energetici, scatenato in particolare dall’impennata delle quotazioni del gas. A fine ottobre erano stati destinati a questa finalità 2 miliardi, che sono poi diventati 3,8: soldi che dovranno ammorbidire il salasso che scatterà dal primo gennaio dopo quelli dei trimestri precedenti. Tra le novità sul tema anche la possibilità per le famiglie di versare il dovuto in dieci rate.

RISCOSSIONE - Uno degli ultimi dossier su cui la maggioranza parlamentare si è confrontata è quella relativa alla riscossione. L’invio delle cartelle è ripreso dopo la lunga pausa legata all’emergenza Covid, ma per rendere più graduale l’impatto è stato deciso che quelle recapitate nei primi tre mesi del prossimo anno potranno essere saldate entro 180 giorni. Il termine era stato portato, fino alla fine di quest’anno, a 150 giorni a fronte dei normali 60.

Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 16:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA