Superbonus 110%, frodi per 4 miliardi: linea dura, ma sono salvi i piccoli lavori

Mercoledì 22 Dicembre 2021 di Francesco Bisozzi
Superbonus 110%, frodi per 4 miliardi: linea dura, ma sono salvi i piccoli lavori

Sì al Superbonus del 110%, no ai furbetti degli sconti sui lavori per la casa. La misura, che ha avuto il merito di rilanciare il settore delle costruzioni in pandemia, un segmento cruciale in ottica Pnrr, per Palazzo Chigi ha prodotto benefici ma anche distorsioni. «Ha incentivato le frodi e l’Agenzia delle Entrate ha bloccato 4 miliardi di crediti che erano stati dati come cedibili», ha ricordato ieri il premier Mario Draghi durante la conferenza stampa di fine anno.

Il grosso delle risorse congelate, stando a quanto emerso dall’Agenzia delle Entrate, riguarderebbe tuttavia il bonus facciate al 90%, con un iter autorizzativo diverso da quello del Superbonus.

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LE VERIFICHE
Appena un mese fa il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, aveva parlato di frodi per circa un miliardo di euro sui bonus per la casa. A novembre il governo è intervenuto con il decreto anti-frode che ha messo in condizione l’Agenzia delle Entrate di bloccare per 30 giorni la monetizzazione del credito al fine di svolgere verifiche preventive. Si tratta di una sorta di ombrello di protezione che in pratica rende necessario il visto di conformità anche per fruire del Superbonus sotto forma di detrazione. «Il governo non voleva estendere il Superbonus del 110% perché ha creato distorsioni, la prima è un aumento straordinario dei prezzi delle componenti per le ristrutturazioni e l’efficientamento energetico. Questa è la logica del 110% che in un certo senso non rende e ha incentivato le frodi», ha spiegato il premier Mario Draghi. 

I RINCARI
L’Ance, l’associazione nazionale dei costruttori edili, aveva lanciato l’allarme già in autunno: «Il costo dell’acciaio è aumentato del 243 per cento, quello dell’energia del 225 per cento, mentre le plastiche costano il doppio rispetto a un anno fa». Per uscire dalla giungla dei rincari si ricorrerà al prezzario Dei, già utilizzato per l’ecobonus, al fine di verificare la congruità dei costi. Stando all’ultimo report dell’Agenzia nazionale per l’energia, il Superbonus aveva totalizzato alla fine di novembre 69.390 pratiche, corrispondenti a 11,9 miliardi di euro di investimenti. A fare da traino le unità unifamiliari con 35.542 pratiche, seguite dalle unità immobiliari funzionalmente indipendenti (oltre 23mila pratiche) e poi dai condomini (10.339 pratiche). A voler guardare il bicchiere mezzo vuoto, il Superbonus finora ha impattato su meno dell’un per cento dei condomini e degli edifici unifamiliari del Paese. «C’erano buoni motivi, oltre al costo per la finanza pubblica, per la riluttanza del governo a estendere ulteriormente l’incentivo, ma il Parlamento utilizzando i fondi che aveva a disposizione ha deciso di usarli per prorogarne l’azione», ha concluso Draghi.

I LIMITI
Come detto fin qui sono state le unità unifamiliari il vero motore del Superbonus. Per non ingolfarlo è stato dunque approvato l’emendamento alla manovra sul Superbonus 110% che toglie il vincolo del tetto Isee per le villette. Il limite dei 25mila euro rischiava di rivelarsi eccessivamente penalizzante. Ed anche complicato, di difficile attuazione visto che a volte la proprietà è frazionata al di là del singolo nucleo familiare. Oltre al tetto Isee a 25mila euro per le ristrutturazioni in villetta, è sparito anche il limite alla sola prima casa ed è stato concesso più tempo ai proprietari delle case unifamiliari (avranno a disposizione tutto il 2022) per usufruire della maxi agevolazione. A patto, però, che producano un saldo del 30 per cento dei lavori entro giugno 2022. Previsto anche un bonus del 75% per abbattere le barriere architettoniche: la novità è contenuta nell’emendamento che rivede le regole per il Superbonus approvato dalla commissione Bilancio del Senato. Si prevede una detrazione da scontare in 5 anni per le spese sostenute dal 1 gennaio al 31 dicembre 2022, con tetto a 50mila euro per le villette, 40mila ad appartamento per i piccoli condomini e 30mila per le abitazioni nei palazzi oltre le 8 unità. Il bonus serve per installare per esempio ascensori o montacarichi e sarà esteso anche a interventi di automazione degli impianti degli edifici.

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