Fringe benefit mille euro, bonus da mille euro per i lavoratori: quando può arrivare, chi e come ottenerlo

Il governo Meloni sta ragionando sul rinnovo dei fringe benefit, il sostegno di welfare aziendale dedicato ai dipendenti, facendo salire la soglia esentasse fino a mille euro.

Giovedì 24 Agosto 2023 di Giacomo Andreoli
Una donna dipendente al lavoro davanti al suo computer

Per alcuni lavoratori entro fine anno potrebbe arrivare un aiuto fino a mille euro, grazie a un nuovo intervento sui fringe benefit. Il governo sta infatti ragionando sull'ampliamento della soglia esentasse dei voucher e dei servizi di welfare aziendale annuale, che vengono concessi su discrezione delle società ai propri dipendenti. 

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Una sorta di nuovo bonus in busta paga, quindi, per pagare le bollette, fare la spesa, coprire alcune visite mediche o comprare elettrodomestici convenzionati. Ma di cosa si tratta? E chi può ottenere i fringe benefit?

Cosa sono i fringe benefit

I fringe benefit sono una misura di welfare aziendale che le aziende possono decidere di fornire ai loro dipendenti per aiutarli ad affrontare varie spese. Si tratta quindi di una sorta di voucher, generalmente utilizzati per pagare visite mediche, utilizzare auto aziendali, coprire abbonamenti ai trasporti locali, comprare alcuni beni convenzionati (come gli elettrodomestici) e da qualche mese anche per pagare le bollette di casa.

Con l'ultima decisione del governo Meloni l’azienda può decidere di dare fino a 3mila euro all'anno ai lavoratori con figli senza pagare alcuna tassa. Per essere considerati “figli a carico” questi devono avere un reddito entro i 4mila euro, che scendono a 2.840 in caso di età superiore a 24 anni.

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Per chi non ha figli la cifra esentasse dei fringe benefit è pari a 258,23 euro. I fringe benefit possono quindi essere esclusi dalla formazione del reddito a patto che il valore dei beni e sei servizi concessi non superi questa soglia. L'idea è di confermare la soglia di 3mila euro per chi ha figli e arrivare a mille euro per gli altri con la prossima legge di Bilancio. Gli effetti sarebbero quindi visibili a partire dall'ultima busta paga dell'anno, quella che generalmente si riceve a gennaio. 

Ma per replicare la tassazione agevolata sui premi di produttività (aliquota di favore al 5%) e rinnovare i fringe benefit oltre la configurazione attuale servono più di 2 miliardi.

Non è detto che il governo li trovi.

Chi può ricevere i fringe benefit e come si ottengono

In teoria possono ricevere il contributo dei fringe benefit tutti i lavoratori dipendenti e assimilati (come i collaboratori co.co.co.), indipendentemente dal reddito. Tuttavia, attualmente, sono poche le aziende in Italia che concedono questa agevolazione ai propri sottoposti. La platea dei lavoratori coinvolti è circa del 17%, cioè circa 3 milioni di persone su 18 milioni totali. Non è detto, poi, che tutti loro ottengano l’aumento: le aziende possono scegliere se aumentare il contributo in busta paga, che tuttavia potrebbe anche restare uguale.

Non c’è una vera e propria modalità per fare domanda e ricevere i fringe benefit. Sono le aziende che predispongono delle piattaforme telematiche o concedono delle carte ad hoc (come quella dei buoni pasto) dove viene erogato il voucher per la spesa specifica. Per il pagamento delle bollette, però, bisogna dimostrare di averle a carico effettivamente. 

Gli esclusi

Il bonus è valido per dipendenti e assimilati, quindi non per i lavoratori autonomi, ma per i subordinati e i parasubordinati (come i collaboratori coordinati e continuativi, i Co.co.co). Non c’è alcuna distinzione tra lavoratori pubblici e privati. Attualmente, infatti, hanno inseriti i fringe benefit direttamente nel loro Ccnl solo i metalmeccanici. Si tratta di 1,5 milioni di persone.

Ultimo aggiornamento: 21:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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