Case green, norme europee più flessibili: cosa cambia, intesa entro fine anno

Le trattative sembrano concedere ai Ventisette ampio margine per l'applicazione della direttiva

Sabato 14 Ottobre 2023
Case green, norme europee più flessibili: cosa cambia, intesa entro fine anno

Case green, ecco tutte le novità (all'insegna della flessibilità).

La stretta sull'efficientamento energetico degli edifici, una delle proposte simbolo del Green Deal Ue, sembra avviarsi verso una direzione più consona ai desideri dei governi nazionali, per arrivare a un accordo finale atteso entro dicembre. E tende così una mano al settore edilizio e al governo italiano, impegnati da mesi in una battaglia per scongiurare ristrutturazioni a tappeto e fissare target e tappe «realistici».

 

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Case green, lo stato delle trattative

Dopo un round di colloqui a Bruxelles durato quasi dieci ore, le trattative sembrano concedere ai Ventisette ampio margine per l'applicazione della direttiva. Un passo «sulla giusta strada» per l'intera maggioranza di governo italiana che, per bocca della leghista Isabella Tovaglieri, relatrice ombra sul testo al Parlamento europeo, rappresenta la vittoria del «buonsenso» a detrimento dell'ambientalismo ideologico. La maratona negoziale ospitata nella sede del Parlamento europeo si è conclusa alle quattro e venti di notte, segnando - nelle parole della presidenza di turno dell'Ue della Spagna e del relatore dell'Eurocamera, l'irlandese dei Verdi Ciaran Cuffe - «molti progressi». Tanto da raggiungere, stando a quanto riferito da più fonti, «un accordo di massima» sulle modalità della riduzione dei consumi degli edifici esistenti - uno dei nodi più controversi del dossier - gli interventi da compiere su quelli con la performance energetica peggiore, e la definizione delle classi energetiche. Tutti elementi cruciali della direttiva nata sotto l'egida dell'ex vicepresidente Ue Frans Timmermans che nel corso dei mesi si sono trasformati da punti tecnici a nodi politici.

Case green, le novità

A partire dagli standard minimi di prestazione energetica per l'edilizia residenziale: la Commissione e il Parlamento propongono la stessa ricetta sugli edifici esistenti, con la ridefinizione delle classi di consumo energetico da G ad A e tappe obbligate per aumentare gli standard minimi negli anni. Entrambe le istituzioni chiedono anche che la classe sia determinata sulla singola unità immobiliare, mentre gli Stati puntano a considerare l'intero parco immobiliare, definendo traiettorie nazionali di riduzione dei consumi. L'armonizzazione delle certificazioni energetiche a livello Ue è stata poi rimossa, dando ai Ventisette carta bianca. Il negoziato, ragionano fonti vicine al dossier, si muove dunque all'insegna della flessibilità richiesta dalle capitali.

Case green, la politica

Per il capodelegazione di Fratelli d'Italia all'Eurocamera, Carlo Fidanza, si tratta un »passo nella giusta direzione« a scongiurare »target irraggiungibili con tempistiche troppo compresse«, mentre l'obiettivo dichiarato dall'eurodeputato Nicola Procaccini è »impedire un nuovo salasso green per le famiglie italiane«. Dal canto suo, il Pd si dice impegnato a »tenere insieme pragmatismo e ambizione«, con un occhio di riguardo alle »famiglie più vulnerabili«. Ora restano da definire questioni come il meccanismo dei 'mutui green' e gli obblighi relativi sui pannelli solari sugli edifici. E dall'intesa finale potrebbe passare anche il destino del piano per spingere l'uso delle pompe di calore e dell'iniziativa per lo stop alle vendite delle caldaie a gas. Anche in questo caso Bruxelles sembra orientata a concedere deroghe ai Ventisette.

Ultimo aggiornamento: 17:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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