Bonus per i lavoratori part time, arrivano 550 euro: scadenza e come fare domanda

L’Inps ha comunicato che domani aprirà il canale telematico tramite cui fare domanda

Domenica 12 Novembre 2023 di Francesco Bisozzi
Bonus per i lavoratori part time, arrivano 550 euro: scadenza e come fare domanda

Arriva il bonus per i lavoratori part time che hanno avuto lunghi periodi di inattività.

E cominciano a fare effetto anche le semplificazioni introdotte dal governo con il decreto Lavoro sui contratti a termine. L’occupazione, intanto, continua a correre, con mezzo milione di occupati in più rispetto a un anno fa. L’Inps ha comunicato che domani aprirà il canale telematico tramite cui fare domanda per ricevere l’una tantum di 550 euro destinata ai lavoratori part time rimasti fermi per almeno un mese e mezzo. L’ente di previdenza sociale, con il messaggio n. 3977 del 10 novembre, ha fornito le prime indicazioni amministrative, anche finalizzate alla presentazione delle istanze, per la fruizione dell’indennità una tantum per gli anni 2022 e 2023 a favore dei lavoratori a tempo parziale ciclico. Più nel dettaglio, la disposizione prevede che l’indennità sia riconosciuta ai lavoratori dipendenti di aziende private che siano stati titolari, nell’anno 2022, di un contratto di lavoro a tempo parziale, caratterizzato da periodi non interamente lavorati di almeno un mese in via continuativa, e complessivamente non inferiori a sette settimane e non superiori a venti settimane. Le domande per l’accesso all’aiuto potranno essere inoltrate fino al 15 dicembre di quest’anno. 

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LO SCENARIO

L’Istat ha fotografato l’occupazione in crescita anche a settembre, di 42 mila unità rispetto ad agosto e di 512 mila rispetto all’anno precedente. L’aumento su base mensile si accompagna a una riduzione degli inattivi (-92 mila) e a un aumento dei disoccupati, che cercano attivamente lavoro (+35 mila). Nell’insieme del terzo trimestre l’occupazione cresce di 80 mila occupati (+0,3%), mentre calano disoccupati (-1,9%) e inattivi (-0,5%). Aumentano poi i contratti a tempo indeterminato. Sempre l’Istat: «Il numero degli occupati si attesta a 23,6 milioni e registra, rispetto a settembre 2022, un aumento di 443 mila dipendenti permanenti e di 115 mila autonomi. Il numero dei dipendenti a termine risulta invece inferiore di 47 mila unità». 

I CHIARIMENTI

Sempre questa settimana sono arrivati i chiarimenti dell’Inps sulla compatibilità delle indennità di disoccupazione con il lavoro agricolo subordinato occasionale. Una norma introdotta dalla legge di bilancio 2023, con la finalità di assicurare la continuità delle attività stagionali del settore agricolo, prevede per i disoccupati la possibilità di svolgere lavoro occasionale in agricoltura fino a 45 giornate in un anno, cumulando interamente la Naspi o la Dis-Coll di cui sono beneficiari senza doverlo comunicare all’Inps. Tradotto, il compenso erogato al lavoratore per il lavoro occasionale in agricoltura è esente da qualsiasi imposizione fiscale e non incide sullo stato di disoccupato o inoccupato, entro il limite come detto di 45 giornate di prestazione per anno civile. Va ricordato, poi, che il decreto Lavoro ha modificato le regole dei contratti a termine per fornire alle aziende maggiore elasticità nel loro utilizzo. La disciplina dei rinnovi è stata equiparata a quella delle proroghe. Risultato? In caso di rinnovo è necessario indicare la causale solamente quando la sommatoria dei rapporti determina il superamento dei 12 mesi.

Una novità che secondo gli esperti sta rendendo più flessibili, e non di poco, i contratti a tempo determinato e in somministrazione, grazie al superamento dei paletti imposti dal vecchio decreto Dignità di Luigi Di Maio. Per i rinnovi dopo i primi 12 mesi, e per un massimo di altri 12 mesi, il decreto Dignità imponeva causali specifiche, pena l’obbligo dell’assunzione definitiva del dipendente coinvolto. Per quanto riguarda invece il lavoro fisso, in manovra il governo Meloni ha inserito una maxi deduzione per le assunzioni a tempo indeterminato. L’agevolazione sul costo del personale, che si applica alle imprese di qualsiasi forma, dalle società di capitali e di persone alle imprese individuali, oltre che ai professionisti, sarà più generosa. In arrivo una maggiorazione pari al 20% dell’importo deducibile dal reddito Ires o Irpef del costo per i nuovi assunti a tempo indeterminato sostenuto nel 2024: il totale della deduzione passerà così dal 100 al 120%. 

Ultimo aggiornamento: 14 Novembre, 09:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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