Assegno unico, a marzo pagamenti in ritardo (ma solo per alcuni): ecco chi dovrà attendere e gli importi

Alcune famiglie rischiano in fatti di ricevere l'assegno in ritardo, con la data che potrebbe slittare a fine mese

Martedì 12 Marzo 2024 di Mario Landi
Assegno unico, a marzo pagamenti in ritardo (ma solo per alcuni): ecco chi dovrà attendere e gli importi

Ancora qualche giorno di attesa per il pagamento dell'assegno unico di marzo 2024.

Secondo quanto notificato dall'Inps le date sul calendario da segnare sono quelle dal 18 al 20 marzo. Ma non sarà così per tutti. Alcune famiglie rischiano in fatti di ricevere l'assegno in ritardo, con la data che potrebbe slittare a fine mese. 

I pagamenti in ritardo

Diverse famiglie che nel 2023 percepivano il Reddito di cittadinanza, che prevedeva l'erogazione dell'Assegno unico integrato nella ricarica mensile, hanno dovuto presentare una nuova domanda entro la fine del mese di febbraio al fine di mantenere il diritto al sostegno per i figli a carico.

Gli importi a marzo 

Gli importi dell’assegno spettanti per l’annualità 2024 sono determinati tenuto conto di quanto previsto dall’art. 4, co. 11, del D. Lgs. n. 230/2021, ai sensi del quale l’assegno e le relative soglie Isee sono adeguati annualmente alle variazioni dell’indice del costo della vita ossia dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati. In attesa della comunicazione ufficiale della variazione del suddetto indice, a cura dell’ISTAT, la mensilità di Assegno unico di gennaio 2024 sarà liquidata sulla base degli importi previsti dalla tabella vigente nel 2023 per poi essere oggetto di conguaglio con la successiva mensilità. Molti rischiano però di trovare una sorpresa negativa. Ossia di ricevere l'importo minimo (pari a 57 euro, ossia quello che si riceve con un Isee superiore ai 45.574,96 euro). Chi? Tutti quelli che non hanno presentato l'Isee aggiornato. La finestra per evitare il tagli nella mensilità di marzo si chiudeva infatti il 29 febbraio. a chi non abbia fatto in tempo ha tempo per recuperare. 

Assegno unico e Isee

Come ogni anno è necessario presentare l'Isee aggiornato entro fine febbraio per continuare a ricevere il dovuto in base alla propria situazione reddituale. L'Isee 2023, l'indicatore della situazione economica equivalente, è scaduto a fine dicembre. Chi beneficia di prestazioni ad esso collegate sono quindi tenuti a comunicarlo aggiornato con i valori del 2024. Dall'anno scorso è attiva la funzione di rinnovo automatico della domanda per chi già beneficia dell'assegno unico. Viene erogato in automatico a tutti coloro che già ne beneficiano. Insomma, non serve una nuova domanda. Ma si è tenuti a comunicare all’Inps eventuali variazioni, tramite la presentazione di una Dsu aggiornata.

Come ricevere gli arretrati

C'è però una finestra suppletiva per mettersi "in regola". Qualora la nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica sia presentata entro il 30 giugno 2024, infatti, gli importi eventualmente già erogati per l’annualità 2024 saranno adeguati a partire da quelli del mese di marzo 2024. Con i dovuti arretrati.

Come aggiornare l'Isee

Per aggiornare il proprio Isee occorre compilare un format sul sito dell’Inps (qui l'indirizzo), oppure recarsi nelle sedi territoriali Inps o a un CAF convenzionato. Per la procedura online, l'accesso al portale avviene attraverso le proprie credenziali (SPID, CIE e CNS) e compliando la dichiarazione sostitutiva unica (Dsu).

L’Istituto dà anche la possibilità di utilizzare il modulo precompilato per l’ISEE disponibile sul sito web al servizio “Isee precompilato” che contiene i dati autodichiarati dall’utente e quelli precompilati forniti dall’Inps e dall’Agenzia delle Entrate.

I nuovi importi e le maggiorazioni

Intato comunque, già dal mese di febbraio, i beneficiari ricevono un importo maggiorato con la rivalutazione. Gli importi nel 2024 vanno da un minimo di 57 euro (per un figlio) per chi ha un Isee oltre 45.574,96 (o non presenta l'Isee) a un massimo di 199,4 euro per redditi fino a 17.090,61. Nel Pdf seguente, tutti gli importi in base all'Isee del beneficiario e le varie maggiorazioni previste.

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