Assegno inclusione, pagamenti gennaio dal 26: simulazioni importi, requisiti e maggiorazioni

Mercoledì 24 Gennaio 2024
Assegno inclusione, pagamenti gennaio dal 26: simulazioni importi, requisiti e maggiorazioni

Assegno di inclusione. I primi pagamenti scattano il 26 gennaio. Seicentotrentacinque euro di beneficio medio per cinquecentomila nuclei.

Parte così l’Adi. Con un assegno più sostanziosi di circa 100 rispetto al reddito di cittadinanza che va a sostituire.

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Previsto un assegno base pari a 500 euro per i nuclei con minori, anziani, disabili e soggetti in condizioni di svantaggio, ma poi ci sono le maggiorazioni.

  

Assegno di inclusione, calendario pagamenti

Ecco il calendario dei pagamenti in base alla data di presentazione delle domande, di sottoscrizione del Patto di attivazione digitale (PAD) e dell'esito positivo dell’istruttoria. 

  1. Per le domande presentate entro il 7 gennaio 2024, con Patto di attivazione digitale (PAD) sottoscritto entro la medesima data e con esito positivo dell’istruttoria, i pagamenti verranno disposti dal 26 gennaio 2024;
  2. Per le domande presentate dopo il 7 gennaio e comunque entro il 31 gennaio, con PAD sottoscritto entro il 31 gennaio 2024 ed esito positivo dell’istruttoria, il pagamento della mensilità di competenza di gennaio verrà disposto dal 15 febbraio; dal 27 febbraio verrà pagato l’importo del mese corrente (febbraio); pertanto, il pagamento, sebbene avviato a febbraio, prevederà il riconoscimento anche della mensilità di gennaio;
  3. Per le domande presentate dal mese di febbraio (e analogamente, per le domande presentate nei mesi successivi), il primo pagamento verrà disposto dal giorno 15 del mese successivo a quello di sottoscrizione del PAD; i successivi pagamenti verranno disposti il giorno 27 del mese di competenza.

Tabella pagamenti

Di seguito la tabella con date e criteri stabiliti per l'erogazione dell'assegno di inclusione.

Messaggio Inps

Di seguito il messaggio Inps n. 25 del 3 gennaio 2024 con le date

Chi può chiedere l'assegno

L'Assegno di inclusione è riconosciuto ai nuclei familiari che abbiano almeno un componente in una delle seguenti condizioni:

  • con disabilità;
  • minorenne;
  • con almeno 60 anni di età;
  • in condizione di svantaggio e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione. 

Ai fini della determinazione del beneficio spettante, attraverso una scala di equivalenza si tiene conto dei componenti in una delle condizioni sopra indicate, nonché del componente che svolge funzioni di cura con riferimento alla presenza di minori di 3 anni di età, di 3 o più figli minorenni ovvero di componenti con disabilità o non autosufficienti.

Requisiti economici e di reddito

Il nucleo familiare del richiedente deve essere in possesso congiuntamente di:

  • ISEE in corso di validità di valore non superiore a euro 9.360; nel caso di nuclei familiari con minorenni, l'ISEE è calcolato ai sensi dell'art. 7 del DPCM n. 159 del 2013;
  • un valore del reddito familiare inferiore ad una soglia di euro 6.000 annui moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza di cui in seguito. Se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni, ovvero da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza, come definite dall'allegato 3 al DPCM 159/2013, la soglia di reddito familiare è fissata in euro 7.560 annui, moltiplicati per il corrispondente parametro della scala di equivalenza. 

Requisiti patrimoniali

  • un valore ai fini IMU del patrimonio immobiliare (diverso dalla casa di abitazione, il cui valore non deve superare euro 150.000), non superiore ad euro 30.000;
  • un valore del patrimonio mobiliare non superiore ad euro 6.000, accresciuto di euro 2.000 per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino a un massimo di euro 10.000, incrementato di ulteriori euro 1.000 per ogni minorenne successivo al secondo; i predetti massimali sono ulteriormente incrementati di euro 5.000 per ogni componente in condizione di disabilità e di euro 7.500 per ogni componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza presente nel nucleo;
  • nessun componente il nucleo familiare deve essere intestatario a qualunque titolo o avere piena disponibilità di autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc. o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc., immatricolati la prima volta nei 36 mesi antecedenti la richiesta, esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità ai sensi della disciplina vigente;
  • nessun componente deve essere intestatario a qualunque titolo o avere piena disponibilità di navi e imbarcazioni da diporto, nonché di aeromobili di ogni genere. 

Per tutte le altre informazioni e obblighi è possibile consultare il seguente link

Importi e simulazioni

L’Adi, l’assegno di inclusione per i nuclei con al loro interno minori, disabili, anziani e persone in condizione di svantaggio, porterà nelle tasche dei beneficiari, secondo le stime dell’Inps, 635 euro in media, a cui si sommerà l’Auu per le famiglie con figli fino a 21 anni. Facciamo due calcoli. Gli Isee che non superano il limite dei 17.139 euro da quest’anno riscuoteranno 200 euro per ogni figlio minorenne. In questo modo un nucleo con un under 18 si porterà a casa, solo sommando Adi e Auu, quasi 850 euro in media.

Così il Direttore generale dell’Inps Vincenzo Caridi: «Con l’Adi il percettore può aggiungere l’Assegno unico universale nella pienezza degli importi, certamente più generosi, a parità di condizioni, rispetto alla semplice integrazione di assegno unico percepita da chi aveva il reddito di cittadinanza». Sempre Caridi ricorda che «nei primi giorni di apertura del sistema Adi sono pervenute oltre 500 mila domande, mentre per i pagamenti la data prevista è il 26 gennaio per coloro che hanno presentato domanda, con pad sottoscritto entro il 7 gennaio, e il 15 febbraio per tutte le domande pervenute entro il 31 gennaio». 

Gli importi di marzo

Ma a quanto ammontano invece le cifre che verranno corrisposte, da marzo, con l’assegno per i figli? C’è da considerare l’effetto rivalutazione. Da quest’anno gli Isee più ricchi prenderanno 57 euro per figlio al posto di 54 euro, mentre quelli più poveri riceveranno 200 euro anziché 189 euro circa. Con la rivalutazione cambiano anche le soglie Isee in base alle quali vengono modulati gli importi da assegnare agli aventi diritto. Nel 2023 la quota minima, pari come detto a 54 euro, è andata agli Isee sopra 43.240 euro.

Da quest’anno l’asticella sale a 45.704 euro circa. Per la quota massima era richiesto, sempre a dicembre, un indicatore della situazione economica equivalente non oltre la soglia dei 16.215 euro. Da ora invece riscuoteranno 200 euro, anziché 189 euro come lo scorso anno, gli Isee che non superano il limite dei 17.139 euro. Nei primi dieci mesi del 2023 sono stati erogati 14,9 miliardi di euro con l’Auu. I nuclei familiari che l’hanno ricevuto sono oltre 6,3 milioni, per un totale di 9.913.476 figli. Nel 2022 la misura ha assorbito invece poco più di tredici miliardi di euro (13,2 per l’esattezza). 

Ultimo aggiornamento: 25 Gennaio, 11:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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