Bankitalia: la metà della ricchezza italiana in mano al 10% delle famiglie

Lunedì 27 Gennaio 2014
Bankitalia: la metà della ricchezza italiana in mano al 10% delle famiglie
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Sempre pi concentrata la ricchezza in Italia. Il 10% delle famiglie pi ricche possiede il 46,6% della ricchezza netta totale (45,7% nel 2010). La quota di famiglie con ricchezza negativa è invece aumentata al 4,1% dal 2,8% del 2010. La concentrazione della ricchezza è pari al 64%. E' quanto emerge dall'indagine 2012 di Bankitalia sui bilanci delle famiglie.



La povertà è salita invece dal 14% del 2010 al 16% nel 2012, rileva ancora la Banca d'Italia precisando che un povero su tre è immigrato. Nell'indagine biennale sui bilanci delle famiglie, l'istituto centrale individua la soglia di povertà con un reddito di 7.678 euro netti l'anno (15.300 euro per una famiglia di 3 persone).



La crisi picchia sulle famiglie italiane. Secondo l'indagine tra il 2010 e il 2012 il reddito familiare medio in termini nominali è diminuito del 7,3%, mentre la ricchezza media del 6,9%.



In Italia metà delle famiglie vive con meno di 2.000 euro al mese e la distribuzione dei redditi resta sempre asimmetrica. In particolare, solo la metà delle famiglie ha un reddito annuo superiore ai 24.590 euro (circa 2.000 euro al mese), mentre un 20% conta su un reddito addirittura inferiore ai 14.457 euro (1.200 euro al mese). Il 10% delle famiglie a più alto reddito, invece, percepisce più di 55.211 euro.



Il 35,8 per cento delle famiglie ritiene poi che le proprie entrate siano insufficienti ad arrivare alla fine del mese. Il dato, che mostra una netta crescita rispetto al 29,9% di due anni fa e al 24,3% del 2004), si accompagna in parallelo al calo di quelle famiglie che giudicano le proprie entrate sufficienti (dal 37,1 del 2004 al 39 del 2010 e al 32,3 del 2012).



La quota di famiglie indebitate in Italia resta contenuta: è di poco superiore a un quarto e nel 2012 è lievemente diminuita, rileva ancora Bankitalia, secondo cui il 26,1% delle famiglie italiane possiede almeno un debito e in calo rispetto al 2010 (27,7%). L'ammontare medio del debito è di poco superiore a 51.000 euro.



L'indebitamento, come in passato, è più diffuso tra le famiglie a reddito medio-alto, con capofamiglia di età

inferiore ai 55 anni, lavoratore indipendente o con elevato titolo di studio. Le passività sono costituite in larga parte da mutui per l'acquisto e la ristrutturazione di immobili: il 12,3% dei nuclei familiari ha debiti di questo tipo, per un ammontare medio di circa 75.000 euro. L'aumento nella diffusione di questo tipo di debito, spiega Bankitalia, è anche legato agli incentivi fiscali per la ristrutturazione e il miglioramento dell'efficienza energetica degli edifici. La diffusione dei debiti per l'acquisto o la ristrutturazione delle case è più intensa per le famiglie più giovani e numerose, e per quelle con maggior reddito o ricchezza, che hanno più facile accesso al credito per la loro maggiore capacità di offrire garanzie. Condizioni di vulnerabilità finanziaria, identificate dalla presenza congiunta di una rata per il rimborso dei prestiti superiore al 30% del reddito e da un reddito monetario inferiore alla mediana, riguardano circa il

13,2% dei nuclei indebitati e il 2,6% del totale delle famiglie. Il fenomeno appare in aumento rispetto al

passato (+3,1 punti percentuali tra le famiglie indebitate, +0,4 sul totale).
Ultimo aggiornamento: 28 Gennaio, 10:33

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