Cavalli e leoni.
«Se non è questo un esempio di resilienza, cosa è? Queste meravigliose sculture che catturano l'attenzione nelle piazze medievali del nostro paese sono iniziate nel profondo della emergenza, senza energia, al freddo. Questi ragazzi sono un miracolo e ci hanno aiutato a capire quanto sia potente lo stare assieme, il fare squadra, la bellezza dell'arte. Mi hanno fatto venire in mente la poesia I ragazzi che si amano» dice Angelini, sindaca di un paese della Valnerina alle prese con la terza emergenza consecutiva: prima il terremoto, poi il Covid e ora una nevicata che rimarrà negli annali.
«Io penso che ci sia sempre una via di uscita se si ha il cuore puro e l'amore in mano. Anche in un disagio come questo in cui tutti abbiamo sofferto, isolati dalla neve e al freddo, l'opera di questi giovani è diventata qualcosa di grande. Un momento di bellezza. Questa storia insegna a tutti noi che la speranza scalda i cuori, offre prospettive, dona gioia. E questa forma di arte rimarrà fino a quando le sculture non si scioglieranno».