A vederla sembra una pacifica signora di mezza età, di quelle che si possono incontrare in parrocchia, a fare volontariato.
Naturalmente Doritta Korte - questo il suo nome - non immaginava di attirarsi tante minacce e tanto odio, divenendo un potenziale bersaglio di rigurgiti violenti di matrice estremista. Ma lei tira dritto e sui social fa sapere che non arretrerà di un millimetro e continuerà con entusiasmo a fare capire ai ragazzi e ai cittadini che nella democrazia non vi può essere posto per gruppi del genere.
Doritta è nata a Plauen in Sassonia, ha insegnato per diversi anni e ha fondato una associazione che si chiama Cororido dove si promuovono significativi percorsi per insegnare la storia e per fare capire che occorre lavorare assieme e creare una società pluralista, democratica. Il nazismo, ripete, deve essere messo al bando. Quotidianamente bersagliata da messaggi di odio, Doritta affronta questo quadro inquietante con il sorriso sulle labbra e ci tiene a ricordare che il Covid e la crisi economica che ne è conseguita sta facendo da moltiplicatore alla rabbia e alle pulsioni più estreme finora sopite. Tradotto significa che non si può restare in silenzio, inerti o peggio ancora fare come Pilato, volgendo lo sguardo altrove.
«Purtroppo l'estrema destra sta diventando sempre più radicale. Noi della associazione riceviamo minacce, anche di morte. Troviamo persino animali morti nelle nostre cassette della posta» ha detto Korte. A suo parere il governo regionale della Sassonia al momento sta facendo troppo poco contro le proteste dei militanti di destra estrema.