«Ma chi me l'ha fatto fare?». La domanda malvagia che ti piomba addosso nella notte e ti toglie il sonno. Rispondere fa paura quanto ignorarla. E vorresti avere un libro sul comodino. «Il libro di una donna spettinata che in quel momento si faceva la stessa domanda e aveva il coraggio di dire che essere una madre è una cosa folle, che essere una madre è una cosa forte. Ma se proprio devo dirla tutta è l'unica cosa che mi ha salvata. E allora buonanotte mamme insonni, che abbiate avuto o meno il coraggio di domandarvi che madri siete». La buonanotte che l'influencer Benedetta de Perna, 33 anni romana, mamma di quattro bambine (dai 6 anni ai 6 mesi), autrice del blog Mumistheceo (90mila follower su Instagram), rivolge alle sue lettrici nel libro Racconti per mamme insonni, da poco pubblicato con ECP.
IL MANIFESTO
Uno dei soliti, in cui non sai a chi dare i resti e si rischia di scoppiare. Ce la farò? Ce la faremo? Stavolta abbiate il coraggio di arrendervi. «A queste condizioni non ce la possiamo fare», ammettono le due blogger (su Instagram @Mammadimerda) Sarah Malnerich e Francesca Fiore. Una rivendicazione, un manifesto politico, una sfida lanciata con ironia nel loro libro Non farcela come stile di vita, appena pubblicato con Feltrinelli. «Lavora come se non avessi famiglia e prenditi cura della famiglia come se non avessi un lavoro: è quello che ci chiedono. Le aspettative sociali sono enormi, ricoprire entrambi i ruoli significa pagare un prezzo altissimo, rinunciare a se stesse, rischiare esaurimenti nervosi», spiegano le blogger, Sara, «39 anni per sempre», romana, mamma di una bambina di 7, e Francesca «non ancora 39», originaria di Potenza, che di bambini ne ha due, 11 e 9 anni. Lavoravano insieme nel settore del turismo, con l'arrivo dei figli hanno lasciato. «Abbiamo provato ad aderire al modello di madri devote, ma era impossibile. L'asticella è troppo alta. Basta pochissimo per essere un bravissimo padre e altrettanto per essere una pessima madre». E allora, tanto vale rivendicarlo, con @mammadimerda, «preferiamo essere disorganizzate, approssimative e procrastinatrici. Noi abbassiamo le aspettative e abbracciamo la nostra inadeguatezza».
IL COVID
Già eravamo sull'orlo di una crisi, il Covid ci ha spinto nel baratro. «Il fuoco sotto il tegame si è alzato troppo velocemente e le donne sono schizzate dalla pentola come rane». La foto del libro di copertina racconta tutto: una bici con le ruote quadrate e il manubrio al contrario. «Ci dicono: hai voluto la bici e adesso pedala. Ma con questa bici non si può pedalare. Le soluzioni? Devono essere sistemiche. Questo libro vuole essere una lettera per gli uomini, il nostro sogno sarebbe che lo leggessero tutti e facessero proprie le nostre istanze».