Renato Zero: «Canto per capire se ce la faccio ancora. Io direttore artistico al Festival di Sanremo? Piuttosto vado ai Tropici»

Il Re dei Sorcini, che si è esibito con Elodie a Firenze, parla del nuovo disco “Autoritratto”, in uscita l’8 dicembre

Martedì 5 Dicembre 2023 di Mattia Marzi
Renato Zero: «Canto per capire se ce la faccio ancora. Io direttore artistico al Festival di Sanremo? Piuttosto vado ai Tropici»

«Sono un frequentatore assiduo del marciapiede. È una scuola, una palestra», sorride Renato Zero.

A 73 anni il Re dei Sorcini torna con un nuovo album di inediti, il trentatreesimo di una carriera leggendaria, nonché il quinto in tre anni (dopo la trilogia del 2020 Zerosettanta e il doppio cd - con libro - di musica sacra dello scorso anno Atto di fede): si intitola Autoritratto, esce venerdì 8 dicembre e si apre con un commovente omaggio alla sua Roma.

Renato Zero, da venerdì 8 dicembre il nuovo album «Autoritratto»

In Quel bellissimo niente, che aveva presentato in anteprima un anno fa in occasione dei concerti al Circo Massimo, il cantautore ricorda i «sogni rincorsi» agli esordi, tra il Ciak, il Piper di via Tagliamento e le esperienze con Don Lurio e Tito Schipa Jr. «Ho intitolato il disco così perché arrivato a questo punto del percorso ho sentito la necessità di mettermi a nudo. All’epoca rubavo con gli occhi da maestri come Fellini. Oggi sono diventato io un maestro», dice. E tra i fan cresce l’attesa per i sei show che in primavera segneranno il ritorno sui palchi dell’artista, che il 2, 3, 5 e 6 marzo 2024 sarà al Nelson Mandela Forum di Firenze (dove è stato ospite di Elodie, duettando su Nei giardini che nessuno sa) e poi dal 13 al 21 marzo al Palazzo dello Sport (biglietti in vendita da domani). «E la luce di Roma che bella appariva dai vetri del tram», canta. 


Oggi Roma sta vivendo la sua peggiore stagione? 
«Sì. Bisogna andare in giro con il contabuche invece che con il contapassi. Se arrivi a casa tutto intero, sei un reduce di guerra. Ma fossero solo le buche, il problema. Io Roma imparai a scoprirla a 5 anni, quando nonna mi legava al polso il guinzaglio di Jane, il nostro pastore tedesco, che mi faceva fare tutto il giro dell’Augusteo e poi mi riportava a casa. Era una città magica. Oggi c’è una trascuratezza drammatica».


Di chi è la colpa?
«Non me la prendo con i romani: non hanno esempi capaci di esortarli a prendersi cura della città». 


Perché non si candida lei a sindaco di Roma? 
«Per carità. Rimango turista. Non è da me sedermi su certe poltrone. Preferisco continuare a ricevere quella stimolazione che mi viene dalla strada». 

 


Dal suo osservatorio come vede il Paese? 
«Male. Le piazze dovrebbero ripopolarsi. Invece stiamo a casa davanti alla tv, che è un sonnifero, una bugia, una macchinazione. La politica è distante dai giovani». 


In questi giorni si è discusso dell’influenza negativa dei testi di rapper e trapper sulle nuove generazioni. Cosa ne pensa? 
«La musica non c’entra. E neppure i ragazzi. Se un padre davanti ai figli si rivolge alla madre e le dice ‘sei una zocc...’, cosa possiamo aspettarci? Le donne oggi pagano per tutto ciò che gli uomini non riescono a realizzare e subiscono tutta la loro rabbia. Se gli uomini potessero partorire, non succederebbero certe cose. A fronte di certi fatti (il riferimento è al caso Giulia Cecchettin, di cui ieri si sono svolti i funerali mentre Zero presentava a Milano il suo disco, ndr), trovo incredibile che ancora non si impari la lezione». 


“L’avventuriero”, “Zero a Zero” o “Fortunato”: è un po’ nostalgico, questo autoritratto? 
«L’orizzonte si sta restringendo. Ho perso alcuni amici e questa privazione non ti dà appoggi. Raffaella Carrà se ne è andata che non aveva ancora festeggiato il 79esimo compleanno. Me la immaginavo a 90 anni con il plaid a cantare Tuca tuca. Da questo disco ho provato a capire se sono ancora in grado di raggiungere il palco, il microfono».


Risposta? 
«Lo dico in Zero a Zero: resto in campo a giocarmi la mia partita fino a che avrò fiato, fino all’ultima nota». 


L’anno prossimo si libera un posto da direttore artistico al Festival di Sanremo: si candida? 
«No, tesoro. Piuttosto vado a farmi una vacanza ai Tropici». 
 

Ultimo aggiornamento: 6 Dicembre, 10:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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