Oscar 2024, dalle curiosità ai favoriti alla vittoria: cosa sapere in vista della notte più importante del cinema

Da Oppenheimer a Povere Creature!, passando per Io Capitano e La zona d'interesse, tutti i film in lizza

Sabato 9 Marzo 2024 di Andrea Palazzo
Oscar 2024, dalle curiosità ai favoriti alla vittoria: cosa sapere in vista della notte più importante del cinema

Proprio come nei grandi tornei sportivi, anche i premi cinematografici hanno un ricco albo di record e primati. E come da tradizione, aspettando la notte degli Oscar (la notte fra il 10 e l’11 marzo), il dibattito ruota tutto intorno alle curiosità scaturite delle nomination.

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Il tema dell'inclusività

Queste analisi hanno sempre innescato polemiche, ingigantite dalle recenti accuse all’Academy di ignorare artisti omosessuali, afroamericani, oltre alle autrici donne. Se gli standard minimi di inclusività sono stati raggiunti fra gli attori - sette candidati su venti sono di colore - gli Oscar 2024 hanno avuto qualche problema con l’esclusione dalle nomination per Greta Gerwig e Margot Robbie, rispettivamente regista e protagonista di Barbie, monumento alla presa di coscienza di Hollywood dell’empowerment femminile. Secondo gli esperti, l’Academy non meriterebbe accuse di misoginia, perché dopo cinque anni in cui c’era sempre stata l’opera di una regista donna in pole-position per il miglior film, stavolta ne abbiamo addirittura tre. Justine Triet per Anatomia di una caduta, Celine Song per Past lives e la stessa Gerwig che, arrivata con Barbie al terzo lungometraggio, ancora una volta ha fatto ingresso nella categoria più prestigiosa (Piccole donne e Lady Bird, gli altri). Alla regista resta la nomination come co-sceneggiatrice insieme al marito Noah Baumbach e anche la Robbie ne ha una di riserva come co-produttrice. C’è da dire che come attrice in Barbie avrebbe avuto poche chances: gli Oscar, si sa, non amano le performance comiche. Il duello in quella categoria sarà, infatti, fra Lily Gladstone (Killers of the flower moon), prima nativa americana mai candidata ed Emma Stone (Povere creature!), che è la seconda donna nominata sia come produttrice che come protagonista nella storia del premio (prima di lei Frances McDormand per Nomadland nel 2021).

Terza incomoda, Sandra Hüller (Anatomia di una caduta) e non capitava a un’attrice tedesca dal ’38, con Luise Rainer.

I favoriti alla vittoria

Con il numero maggiore di candidature, il favorito della serata è Oppenheimer (13) che non riesce, però, a battere il record delle 14 di Titanic, La La Land ed Eva contro Eva. Seguono Povere creature! (11) e Killers of the flower moon (10) di Martin Scorsese, che raggiunge due primati con la sua nomination. A 81 anni diventa il più anziano mai arrivato nella cinquina della regia, battendo John Huston che ne aveva 79 ai tempi de L’onore dei Prizzi. Ed è poi il regista vivente con più candidature (10), superando Spielberg, che è fermo a nove ma ne ha vinti due (Schindler’s List e Salvate il soldato Ryan) mentre Scorsese ne ha uno solo per The Departed. Entrambi inseguono le dodici di William Wyler. E poi c’è il caso di Bradley Cooper, arrivato a ben dodici nomination nei tre diversi ruoli di attore, produttore, sceneggiatore. Non ha ancora mai vinto. Quest’anno con Maestro è anche uno dei quattro attori candidati che nella storia degli Oscar abbiano diretto sé stessi, in compagnia di Laurence Olivier, Clint Eastwood e Warren Beatty. Fra i non protagonisti spicca il record di Robert De Niro, in cinquina 49 anni dopo la sua prima volta nel ’75 (batte i 48 di intervallo di Katherine Hepburn), quando vinse per Il padrino - Parte II.  Non ci sono, quest’anno, polemiche nel mondo LGBTQ+ che è degnamente rappresentato perché la non protagonista, Jodie Foster (Nyad) e il candidato miglior attore, Colman Domingo (Rustin), hanno portato a casa due nomination per attori gay che interpretano personaggi gay.

Negli Oscar 2024, l’attenzione potrebbe essere rivolta anche a categorie delle quali di solito ci si occupa meno. Tra i concorrenti che lottano per vincere per il miglior sonoro spicca, infatti, La zona d'interesse, il cui team ha trascorso più di un anno a creare un'intricata partitura di suoni per il film sulla vita quotidiana della mente di Auschwitz, Rudolf Höss. Il film è il favorito per la miglior pellicola straniera (in gara c’è Io capitano di Garrone), ma gioca anche nel campionato principale del miglior film in assoluto. Era successo solo otto volte in passato (in un caso era La Vita è bella di Benigni) e quest’anno ce n’è anche un altro, il francese Anatomia di una caduta.  A rafforzare la presenza extra-Usa, anche il record nella categoria dell’animazione con la quarta nomination del maestro Miyazaki per Il ragazzo e l’airone e l’en plein storico fra i cinque documentari in lizza per il premio: non c’è nessuno americano e non era mai accaduto. Ma ormai gli Oscar sono sempre più aperti verso il mondo, nel 2019 il sud-coreano Parasite addirittura vinse, chissà che la sorpresa non stia per ricapitare. Come diceva Barbie: “Così va la vita, tutto cambia”

Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 17:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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