Tanto rumore per nulla. Il bacio tra Fedez e Rosa Chemical a Sanremo non è un atto osceno.
Al Festival si fa spettacolo. Come ha spiegato l’Agicom, la scena va inserita «nel diritto di espressione artistica quale corollario delle libertà di manifestazione del pensiero». Tra l’altro Made in Italy, la canzone portata da Rosa Chemical a Sanremo è un manifesto di libertà, un inno all’amore non tradizionale, che ovviamente nessuno è obbligato a condividere. Poi, è arrivata una valanga di esposti in procura.
Il messaggio nel brano di Rosa Chemical può non piacere, ma c’è. Lo stesso non si può dire di tanti video che ormai affollano TikTok, Instagram e compagnia bella. Video che i ragazzini guardano, a tutte le ore, senza che nessuno si preoccupi. Clip in cui le allusioni sessuali sono esplicite e immotivate. Ma a quanto pare la tv pubblica è la tv pubblica, un santuario sacro che un bacio artistico non può violare nemmeno appellandosi all’articolo 21 della Costituzione, perché poi tutti gridano allo scandalo.
Durante l’udienza davanti al gip, che inizialmente aveva detto no all’archiviazione, gli avvocati di Fedez hanno sostenuto che quelle immagini non sono «una volgarità fine a se stessa», ma sono appunto una performance artistica. Hanno portato un video di Fantastico 10 del 1989 in cui Renato Zero twerkava su uno spettatore. Allora non accadde nulla.