Fedez e il bacio con Rosa Chemical a Sanremo 2023, la Rai rischia una multa di 600mila euro

L'Agcom ha posto il caso Sanremo all'ordine del giorno del Consiglio di mercoledì prossimo. Saranno esaminati sia gli aspetti relativi a eventuali violazioni legate alla pubblicità occulta di profili social, sia le violazioni della normativa sulla tutela dei minori

Venerdì 17 Febbraio 2023 di Mario Ajello
Fedez e il bacio con Rosa Chemical a Sanremo 2023, la Rai rischia una multa di 600mila euro

Il Sanremo choc dove nulla ha funzionato, tranne le polemiche e le sceneggiate inguardabili. Il Sanremo che tra baci omosex e altri siparietti di questo tipo, tra Chiara Ferragni che pubblicizza i vestiti che vende e l'incontrollato Fedez che esalta la cannabis libera e dà del nazista a un sottosegretario, tra i comizi e i contro comizi (la Francini con la propaganda ai figli che non ha e la Ferragni a quelli che ha) e via dicendo, è diventato lo show di un'Italia che meriterebbe tutt'altro sia per livello culturale sia per possibili problemi di correttezza deontologica, finanziaria e contabile.

E c'era da aspettarsi ciò che sta accadendo a pochi giorni dalla chiusura di questo spettacolo sbagliato.

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LA SCENEGGIATA
L'Agcom ha posto il caso Sanremo all'ordine del giorno del Consiglio di mercoledì prossimo. In quella sede saranno esaminati sia gli aspetti relativi a eventuali violazioni normative legate alla pubblicità occulta di profili social sulla piattaforma Instagram sia le violazioni della normativa sulla tutela dei minori per i casi che hanno coinvolto Blanco, Rosa Chemical e Fedez. Verrà in particolare verificato il rispetto delle norme presenti nel Tusma (Testo Unico dei Servizi dei media audiovisivi e radiofonici), nel Contratto di servizio Rai e nel Codice di autoregolamentazione delle tivvù. Il fatto è che lo spettatore dev'essere informato, se in un dato momento è in corso la pubblicità. Se così non è, c'è stata un'infrazione evidente delle regole e dei diritti degli utenti. Una occulta pubblicità a Instagram è nel mirino dell'Agcom, e «di fatto noi non abbiamo visto scritte in sovraimpressione, non è stato comunicato che una pubblicità fosse una pubblicità. Quindi se verrà fatto un esposto, verificheremo se si tratta effettivamente di pubblicità mascherata». Lo dice Massimiliano Capitanio, commissario Agcom, che incalza parlando a Striscia la Notizia: «Se la Rai avesse stretto degli accordi pubblicitari paralleli, sarebbe grave, perché certificherebbe che c'era un patto commerciale di cui il telespettatore non è stato informato». L'Agcom è pronta a vedere se ad essere pubblicizzato sia stato il profilo privato di Amadeus e non quello della Rai. Ma è tutto il circo sanremese che - dopo una partenza che prometteva molto meglio - s'è rivelato una sceneggiata, di cui non essere fieri come Paese e a causa della quale milioni di telespettatori hanno dovuto sorbirsi più che altro pistolotti ideologici spacciati per modernità (ovviamente malintesa). Basti ricordare le scene a sfondo sessuale tra Fedez e il multigender Rosa Chemical e alla furia di Blanco - su cui la Procura d'Imperia ha subito aperto un'inchiesta per danneggiamenti - che spacca tutto. E a proposito di questo, l'Agcom fa notare: «Secondo le indicazioni europee, il minore va tutelato fino alle ore 23. In caso di violazione la Rai rischia una sanzione fino a 600mila euro».

 


LA GAG
Ma oltre all'Agcom, c'è anche il Cda della Rai che vuole vederci chiaro. Nella riunione dei consiglieri dell'altro giorno, l'esponente della Lega, Igor De Biasio, è arrivato persino a ipotizzare il rischio - rilevabile dalla Corte dei Conti - di danno erariale per mancati incassi sanremesi in favore dell'azienda. Il che consentirebbe all'azionista, il ministero del Tesoro, di rimuovere l'ad Fuortes. Le accuse, anche qui, riguarderebbero la pubblicità fatta (gratuitamente) a Instagram da Ferragni e Amadeus, in una gag sul presunto analfabetismo digitale del conduttore, con tanto di apertura in diretta di un suo profilo social che ha poi ottenuto oltre un milione di follower. Evidente sarebbe il vantaggio commerciale per Amadeus che avrebbe dovuto essere monetizzato, come pure la pubblicità fatta a Meta senza nessun tornaconto per il Servizio pubblico.


I TRUCCHI
Non solo. A Fuortes viene contestata da una parte del Cda anche la serie di Amazon Prime sui Ferragnez, girata dietro le quinte del Festival, off limits invece per gli inviati dei programmi della tivvù pubblica: immagini di un evento Rai "regalato" in esclusiva alla concorrenza. Il Sanremo da baraccone lo abbiamo già visto, e ora il post-Sanremo potrà diventare uno spettacolo più edificante e più sostanzioso ma soprattutto meno «occulto» se emergono tutti i presunti trucchi segnalati da chi ha il dovere di farlo.

Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 06:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA