Spazio al monologo di Cristina D'Avena a Le Iene. Ieri la cantante diventata famosa per aver prestato la sua voce alle sigle dei cartoni animati cult degli anni '80-'90 è apparsa nel programma di italia 1 per parlare di pregiudizio. Pregiudizi che hanno pregiudicato la sua musica.
Cristina D'Avena, il monologo a Le Iene
«Fin da bambina ho sempre cantato.
La rivincita
E in effetti i numeri le danno ragione, e il pubblico non l'ha mai dimenticata. Il momento in cui tutto è iniziato a cambiare e in cui la sua musica da “canzonette per bambini” ha acquisito lo status di Cult, è stata l’ospitata al Festival di Sanremo nel 2016, un’ospitata voluta di Carlo Conti. Oggi l'artista è felice e confessa: «E così dopo 40 anni di carriera posso dirlo, ho vinto io, si perché quelle canzone per bambini le ho portate nel tempo della grande musica, a Sanremo, ma soprattutto le ho portato nel tempo. E sulle loro note ho duettato con 40 stimatissimi amici. Finalmente ho avuto il riconoscimento che aspettato e se qualcuno oggi dice che sono solo canzoni per bambini, beh non lo prendo come insulto, anzi, perché quando le ascolti si apre una finestra sul passato che tutti teniamo sempre chiusa. Un po’ per pudore o per paura del giudizio altrui. Ma non c’è nulla di cui vergognarsi a tornare bambini. Ai miei concerti dal palco vedo persone di tutte le età che in quelle parole ritrovano una parte di sé. C’è chi piange, c’è chi ride, ma tutti sono felici di stare lì, circondati da persona che li capiscono e, contemporaneamente anche da un’altra parte, in un tempo antico dove, per un istante, tutto è ancora bellissimo, possibile. Sapete cos’è? È il tempo dell’infanzia. Dove tutto in quell’attimo è quasi magia».