Christian De Sica: «I cinepanettoni? Mi hanno dato soldi e successo, ma ora sono libero. Se girassi oggi quei film mi arresterebbero»

L'attore è protagonista del film di Caterina Carone I limoni d'inverno, una delle belle sorprese della Festa del Cinema

Sabato 28 Ottobre 2023 di Gloria Satta
Christian De Sica: «I cinepanettoni? Mi hanno dato soldi e successo, ma ora sono libero. Se girassi oggi quei film mi arresterebbero»

Un Christian De Sica che non ti aspetti: malinconico, gentile, coltissimo e solitario, rivitalizzato dall'incontro con la vicina di casa Teresa Saponangelo ma anche alle prese con l'Alzheimer incipiente. È Pietro, protagonista del film di Caterina Carone I limoni d'inverno, una delle belle sorprese della Festa. In sala il 30 novembre, girato con delicatezza ed eleganza, il film punta sull'incontro tra i due protagonisti (nel cast anche Luca Lionello) che, pur senza sfociare in una classica storia d'amore, cambierà la vita di entrambi.
«Per me, abituato ai ruoli comici da mascalzone, interpretare un personaggio drammatico è sempre una festa», dice Christian, 72, che in questo suo 113mo film comunica le emozioni con piccoli gesti, con un semplice sguardo, «nel mio Pietro un po' mi riconosco: ho le sue stesse timidezze e fragilità. Sono stato felice di prendere parte a un film che parla di sentimenti positivi, del rispetto tra uomini e donne: c'è un bisogno disperato di storie così in questi tempi dominati da violenza, stupri e "suburre". Spero che I limoni d'inverno rappresenti un esempio per i registi italiani».
De Sica sogna un cinema capace di sfornare commedie «eleganti ed ottimiste».

Putroppo, aggiunge, «i registi oggi ignorano la dignità della gente più umile, quella che mio padre Vittorio sapeva raccontare con tanta maestria».

 

CATTIVERIA

L'attore, che vedremo prossimamente nelle commedie Ricchi a tutti i costi (Netflix) e Un altro Ferragosto di Paolo Virzì, prende a picconate il pensiero politicamente corretto: «È una stronzata. La comicità nasce dalla cattiveria e se oggi girassi i miei film di ieri verrei arrestato. Ormai una parola sbagliata può scatenare l'inferno, si vogliono abolire i 7 nani dalla storia di Biancaneve ma poi, nonostante il politically correct, la violenza sulle donne non si arresta, anzi aumenta». A differenza del suo personaggio, Christian non conosce la solitudine: «Ho la fortuna di vivere da 50 anni con mia moglie Silvia (è la sorella di Carlo Verdone, ndr), le devo tutto, senza di lei mi sentirei perso». A proposito di Verdone, prenderà parte anche alla terza stagione di Vita di Carlo? «Me lo aveva proposto il produttore Aurelio De Laurentiis, visto che nella seconda stagione la nostra coppia ha funzionato alla grande. Ma se ci vuole insieme dovrebbe farci girare un film intitolato I due cognati». Il tempo che passa non gli dà ansia, assicura: «Invecchiare non piace a nessun attore, ma io non ho mai lavorato tanto, nemmeno a 40 anni quando avevo un contratto di esclusiva per fare i cinepanettoni: quel cinema mi ha dato tutto, soldi e successo, ma ora sono libero. E posso contare su un pubblico di giovanissimi, i miei coetanei se li sognano».
Tra uomo e donna non esiste solo l'amore: «Una delle persone a me più vicine», rivela, «è un'amica di 80 anni». Una curiosità: perché in I limoni d'inverno i due protagonisti non si cambiamo nemmeno un'effusione? «Io avrei tanto voluto baciare Teresa, ma la regista me lo ha impedito. Peccato».

Ultimo aggiornamento: 19:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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