Gianluca Amadori
SANA E ROBUSTA COSTITUZIONE di
Gianluca Amadori

 Riforma della giustizia: meno carcere preventivo. Salvi i colletti bianchi

Venerdì 17 Gennaio 2014
 Primo via libera alla Camera per la riforma del carcere preventivo. Il provvedimento, approvato con il voto favorevole di 290 deputati, riduce la possibilità per i giudici di emettere misure di custodia cautelare, ovvero di limitare la libertà personale prima del processo e della sentenza definitiva (cioè dopo 3 gradi di giudizio).
Si tratta di una norma che aumenta le garanzie per il cittadini, e in quanto tale è la benvenuta. Ciò che non si capisce è come possa conciliarsi con le leggi da poco approvate (mobbing e feminicidio, ad esempio) e alcune altre in via di discussione (omicidio stradale) che vanno esattamente nella direzione opposta: ovvero far finire dietro le sbarre un numero sempre più consistente di persone, su pressione di un’opinione pubblica che si è convinta di vivere in una perenne emergenza sicurezza, anche se le statistiche testimoniano un calo dei delitti.
L’attività del legislatore appare quantomeno schizofrenica: da un lato i politici cercano di accontentare la voglia di severità richiesta dai cittadini sull’onda emotiva della notizia del giorno; dall’altro devono far fronte ad una sempre più grave situazione di sovraffollamento delle carcere che rischia di costare condanne all’Italia in sede europea. Ed ecco la continua alternanza di "tutti dentro", "tutti fuori" che alimenta dibattito e legislazione. Mentre sarebbe necessaria un po’ di coerenza: una volta scelta una linea bisognerebbe percorrerla almeno per un po’ di tempo per poi verificarne i risultati. Così come sarebbe necessario garantire sentenze più veloci: altrimenti - co meno arresti nella fase d’indagine ed esecuzione delle pene a troppi anni di distanza - si rischia di perdere il potere deterrente della giustizia penale.
Al cittadino, inoltre, bisognerebbe spiegare il senso delle riforme. Già oggi, ad esempio, non si va in carcere se la pena inflitta è inferiore a 3 anni di reclusione: riducendo al minimo la possibilità di emettere ordinanza di custodia cautelare non ci sarà sostanzialmente più alcuna sanzione per gran parte dei reati odiosi come la corruzione, l’evasione fiscale, le truffe. Finiranno in carcere soltanto assassini, rapinatori, spacciatori di droga e pochi altri. Ma non solo: la riforma della custodia cautelare "aiuterà" soprattutto i "colletti bianchi", per i quali il legislatore ha previsto perfino l'interrogatorio preventivo prima di poter procedere all'eventuale arresto. In pratica abolendo del tutto la possibilità di arrestarli.
Ultimo aggiornamento: 16:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA