Gianluca Amadori
SANA E ROBUSTA COSTITUZIONE di
Gianluca Amadori

 Notifiche di multe o atti giudiziari, attenti alle date

Sabato 22 Marzo 2014
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 La pubblica amministrazione non perde mai un'occasione per maltrattare il cittadino, facendolo sentire un "suddito" da spremere e tertassare.
Tra le tante mancanze di rispetto e considerazione a cui dobbiamo giornalmente sottostare, fa particolarmente rabbia la procedura con la quale l'amministrazione delle Poste provvede a gestire il servizio di recapito delle sanzioni amministrative e degli atti giudiziari.
Accade sempre più spesso di non essere in casa quando il postino cerca di consegnare una delle famigerate buste verdi: nella cassetta delle lettere, dopo un primo avviso di mancato recapito, viene lasciato un bigliettino di colore bianco  attraverso il quale il cittadino viene informato che è giacente a suo nome un atto giudiziario/amministrativo all'Ufficio postale. Sul bigliettino c'è scritto di tutto, tranne l'unica indicazione importante: ovvero che quel atto sarà considerato consegnato (con tutte le conseguenze di legge) trascorsi dieci giorni dalla data di deposito indicata sul bigliettino stesso. Le Poste non lo scrivono, limitandosi a spiegare al cittadino che potrà passare a ritirare quella busta entro sei mesi. Ed è inspiegabile la mancanza di quella indicazione, salvo voler pensare che si cerca di trarre in errore il cittadino. Ipotesi francamente non immaginabile. Il risultato, però, è lo stesso: alla scadenza dei famigerati 10 giorni, è come se l'atto fosse stato notificato: dunque decorrono i termini per pagare la sanzione ridotta di una multa stradale; decorrono i termini per l'impugnazione della contravvenzione o della cartella esattoriale. Dunque se il cittadino si trova in vacanza o, più semplicemente, ha altri impegni e non ha mezza giornata da perdere alle Poste per il ritiro, il rischio è incombente: leggendo che ci sono 6 mesi di tempo, qualcuno potrebbe anche non affrettarsi a ritirare la raccomandata: un errore che rischia di pagare caro.
E' vero che al cittadino non è perdonata l'ignoranza della legge. Ma per quale motivo la pubblica amministrazione non può fornirgli tutte le indicazioni utili per non farlo sbagliare? Perché le Poste forniscono indicazioni fuorvianti, o quantomeno incomplete? Sarebbe bello che qualcuno lo spiegasse. Ma soprattutto che provvedesse a modificare quel bigliettino bianco, inserendo tutte le informazioni utili (e necessarie). A questo dovrebbero servire i dipendenti pubblici e gli incaricati di un pubblico servizio.
Ultimo aggiornamento: 13:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA