Gianluca Amadori
SANA E ROBUSTA COSTITUZIONE di
Gianluca Amadori

 Matrimoni gay, la discriminazione sessuale non è finita

Martedì 7 Ottobre 2014
 Proprio mentre negli Usa la Corte Suprema ha dato il via libera ai matrimoni gay, il ministro degli Interni Angelino Alfano ha ordinato lo stop alle trascrizioni delle nozze tra omosessuali contratte all'estero, bloccando le iniziative assunte in tal senso da alcuni sindaci.
Sul fronte dei diritti civili, ancora una volta l'Italia dimostra di essere ferma su posizioni ormai superate e discriminatorie. La politica nazionale è incapace di dotarsi di una legislazione al passo con i tempi e con le normative che, ormai da anni, sono in vigore in molti Paesi occidentali, comprese alcune nazioni europee. I matrimoni gay sono consentiti nei Paesi Bassi, in Belgio e in Spagna, mentre in Francia, Germania e Inghilterra non è possibile contrarre matrimonio ma vi sono delle valide alternative che conferiscono gli stessi diritti e doveri del matrimonio.
In Italia, invece, pare impossibile affrontare la questione in maniera serena, laicamente: tutti i tentativi sono finora falliti. Gli stessi politici che in questi giorni proclamano a gran voce che lo Stato non deve fare da balia al cittadino, non deve interferire nelle scelte relative alla sua vita privata (leggi Tfr in busta paga, ad esempio), continua a voler decidere della vita sessuale delle persone. In ballo ci sono diritti civili sacrosanti: per quale motivo due persone che si vogliono bene, al di là del sesso, non possono fare scelte di vita in comune? Per quale motivo non possono, come gli altri, disporre come vogliono dei propri averi ai fini ereditari, oppure prendere decisioni sulla salute del partner, godere degli eventuali i sconti famiglia, avere tutele in caso di separazione, usufruire della pensione del coniuge?
Una risposta chiara finora non è mai stata fornita e centinaia di persone sono costrette ad andare all'estero, come accade per esercitare altri diritti civili sacrosanti e inalienabili, come quello di poter decidere liberamente della propria vita. Quanto ancora bisognerà attendere perché tutti i cittadini, a prescindere dal loro orientamento sessuale, siano considerati allo stesso modo dallo Stato italiano?
Ultimo aggiornamento: 18:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA