L’invasione è arrivata a colpire (quasi) tutti i quartieri della Capitale. La Vespa Orientalis non fa di certo sconti a nessuno e complice l’ondata di caldo anomalo (con picchi di 35 gradi) continua a nidificare all’interno delle case romane. Seminando terrore tra i residenti, spaventati per la presenza massiccia dell’insetto peraltro molto aggressivo e velenoso. Due giorni fa, nel quartiere San Giovanni, nell’appartamento di una signora, non è stato sufficiente spruzzare il veleno all’esterno della finestra per scacciar via quei fastidiosissimi imenotteri.
Vespa Orientalis in un appartamento nel quartiere San Giovanni
Una ditta di disinfestazione aveva provato ad allontanare quel gruppetto di (almeno) 900 vespe da un appartamento, all’ottavo piano, di un palazzo nel quartiere San Giovanni. Ma ogni tentativo è risultato vano: la colonia di Orientalis aveva nidificato all’interno dell’intercapedine tanto che la proprietaria di casa non poteva nemmeno più aprire la finestra. Gli imenotteri avrebbero sicuramente fatto irruzione nell’abitazione con conseguenze pericolose per la salute della donna. «Siamo stati allertati dall’amministratore del condominio e, una volta intervenuti, abbiamo fatto un piccolo buco sulla parete della stanza: siamo riusciti a individuare il nido e rimuoverlo». 900 insetti, dunque, che hanno completamente impaurito la donna e anche gli altri condomini. Secondo l’esperto le Regine erano pronte per l’accoppiamento e «abbiamo contato fino a 600 celle pronte per lo sfarfallamento». Per gli insetti è stata necessaria la neutralizzazione mentre il nido è stato rimosso e sarà sottoposto a un procedimento di tassidermia al fine di «proseguire i miei studi - dice Lunerti - su queste specie e per metterlo a disposizione di chiunque abbia voglia di visitarlo».
Vespa Orientalis, continua l'emergenza a Roma
I primi nidi di Orientalis nella Capitale sono stati scovati alla fine di giugno e, ad oggi, sono state numerose le segnalazioni con richieste di intervento per allontanare gli insetti non solamente dalle case, ma anche dai giardini e altre aree pubbliche nel centro della città. «Riceviamo 50 chiamate al giorno» osserva Lunerti. «Non tutte sono destinate all’intervento di rimozione della colonia. Spesso sono telefonate di consulenza ( e conforto) per spiegare alle persone - giustamente terrorizzate - le misure e i comportamenti da adottare per proteggersi e scongiurare eventuali attacchi di massa». L’allarme Orientalis, a Roma, sembrerebbe ancora vivo. «Stiamo assistendo a un successo nella riproduzione di questi insetti: l’assenza di piogge e l’innalzamento delle temperature permette alle Regine di sopravvivere allo sfarfallamento. L’arrivo del freddo - conclude Lunerti - avrebbe sicuramente controllato in maniera significativa la loro espansione».