Carpa-record da 30 chili pescata (e rilasciata) da due amici nel lago Trasimeno

Carpa di 20 anni e 30 chili pescata vicino a un'isola del Trasimeno

Lunedì 3 Aprile 2023 di Fabio Nucci
I pescatori Emanuele Locco e Diego Basiglini

PERUGIA - Quasi trenta chilogrammi per una delle carpe più grosse mai prese al Trasimeno.

L’impresa è dei pescatori Emanuele Locco e Diego Basiglini, entrambi di Magione, durante una sessione notturna vicino a una delle tre isole. L’ennesima dimostrazione del patrimonio di biodiversità che il lago custodisce.

Pescatori sportivi da venti anni, Emanuele e Diego praticano la tecnica del carpfishing che comporta un impegno, anche in termini di tempo e attrezzature, non indifferente. «L’abbiamo presa durante una sessione di notte secca, alle 23, e possiamo dire che è il risultato di anni di sacrifici», raccontano. Una passione che Emanuele, magionese doc e collaboratore di Trueeat, azienda produttrice di esche di alta qualità (con cui è stata pescata la maxi carpa in questione), condivide con l’amico e “socio” Diego, perugino trasferitosi a Torricella. Entrambi sono innamorati del “loro lago”. «Il carpfishing è nato per cercare di catturare le carpe di grossa taglia ma naturalmente se ne prendono anche di piccole. E in un lago martoriato come il nostro dalla pesca professionale, la speranza di prendere un pesce così era molto bassa. Servirebbero norme per salvaguardare pesci così e limiti di quote per la pesca con le reti».

La carpa da record pescata da due amici

Che si trattasse di una carpa-record, i due amici se ne sono accorti subito ma è stata poi la bilancia a dare il responso. «Ce ne portiamo sempre una con noi: il pesce è pesato in una sacca di mantenimento che da bagnata pesa circa un chilo e mezzo, quindi il peso effettivo del pesce era 28,5 chilogrammi; è stato pesato la mattina ed è possibile che nella notte fisiologicamente possa aver perso qualcosa». Il carpfishing, quasi una “filosofia”. «La salvaguardia dell’ambiente per noi è fondamentale e sapere che questa carpa può nuotare nuovamente nelle acque dov’è nata, arrivando a più di 20 anni di vita (questa l’età stimata del pesce, ndr) è una gioia immensa. Ogni volta che rilasciamo un pesce di questo tipo preso con la canna, speriamo di riabbracciarlo: così sappiamo che sta bene e non è stato catturato da una rete».

Ultimo aggiornamento: 13 Aprile, 09:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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