L’indagine, a Chieti, è appena all’inizio.
A tutt’oggi non c’è un capo di imputazione, neppure provvisorio, ma il magistrato ha compiuto un primo passo importante, facendo sequestrare il telefono del 28enne e lo scorso 22 settembre ha affidato una consulenza sul dispositivo a Davide Ortolano, ingegnere informatico che, in seguito alla concessione di una proroga, consegnerà i risultati del suo lavoro fra una sessantina di giorni: nel quesito posto dal Pm gli si chiede di accertare la presenza nel dispositivo sequestrato di immagini sessualmente esplicite che ritraggano la persona offesa e l’invio a terzi delle stesse. Il difensore dell’indagato, l’avvocato Italo Colaneri, ha nominato consulente di parte Luigi Novelli.
L’analisi delle app e delle memorie del telefono, dunque, potrà svelare l’esistenza di video o immagini ma soprattutto se sono finite su un sito o su un applicativo, diventando di fatto visibile al pubblico. Tutti gli elementi raccolti finiranno agli atti della Procura.