Ha rischiato il linciaggio Roberto Ionni, allenatore e presidente dell’Alba basket, che martedì sera ha travolto e ucciso Roberta Fiano, ferendo l’amica che con lei stava attraversando la strada a Tortoreto, in provincia di Teramo. «Roberto è disperato, sotto choc, comprende il dolore e la sofferenza che ha provocato - dice il suo avvocato Giulio Michele Lazzaro - è stata una tragedia». Ieri pomeriggio è stato a trovare il suo cliente a casa, dove è ristretto agli arresti domiciliari. «Si sente un mostro, mi ha detto “L’ho uccisa, non vivo più”. È in forte stato di prostrazione, sono preoccupato per lui e sto valutando un sostengo psicologico». Ionni è stato trovato positivo all’alcoltest. La magistratura contesta la lettere B della guida in stato di ebbrezza, vale a dire un tasso alcolemico al di sotto di 1,5 grammi per litro. Nelle due prove consecutive i carabinieri hanno rilevato prima 1,20 di tasso alcolemico nel sangue, poi 1,17. La causa dell’incidente è anche la velocità. Ionni lo ha subito ammesso davanti ai carabinieri che viaggiava sopra il limite di 30 km/h, che vige sul lungomare senza non poche polemiche, ma non ha saputo dire quanto segnava il contachilometri.
Ionni era alla guida del furgone della squadra di basket e stava tornando a casa dalla fidanzata. «Aveva appena finito di lavorare nella società sportiva di cui è anche legale rappresentante», spiega l’avvocato. L’investimento poco prima delle 22. «Roberto Ionni si è subito prodigato per chiamare i soccorsi e in attesa dell’arrivo dell’ambulanza, ha praticato il massaggio cardiaco alla donna, anche io mi sono precipitato sul posto, c’erano molte persone, inveivano contro di lui».
La donna era appena uscita dal ristorante - insieme al figlio - dove aveva festeggiato le dimissioni dopo un ricovero, dovuto a un infarto.