E' arrivato all'ospedale di Sulmona in piena notte mentre era in corso una abbondante nevicata, il bambino ucraino di poco più di un anno, in fuga dalla guerra.
Le condizioni del bambino, che ha gravi problemi di salute dall'età di 4 mesi, non erano gestibili dal reparto di pediatria dell'ospedale peligno e i medici hanno deciso quindi, di trasferirlo in ambulanza all'ospedale Bambino Gesù di Roma, dov'è è stato ricoverato in terapia intensiva. Intanto ieri manifestazione in un luogo non casuale e intorno, insieme ai ragazzi del Polo Ovidio, c'è, oltre alle istituzioni e al vescovo, anche Giovanna, la mamma di Fabrizia Di Lorenzo. Intorno a quell'Albero dell'Accoglienza (foto) inaugurato a dicembre scorso e che più di altri simboli vuole essere punto di riferimento di pace. Perché Fabrizia ci credeva nella pace, lei che è morta a Berlino in un'altra guerra, quella del terrorismo.
Diversa, ma non troppo, da quella che da giorni sta portando distruzione e morte in Ucraina. La giornata della pace si apre così a Sulmona, davanti a quelle mani tese e incrociate che reggono un mondo ricucito, da ricucire. Con gli studenti a lezione di storia e di pace, anche quelli più piccoli, nelle scuole dell'infanzia, chiamati a disegnare il nuovo mondo.