A 17 anni conosce un ragazzo di poco più grande su un sito, iniziano a frequentarsi poi, due mesi dopo, quando lei decide di porre fine alla loro relazione sentimentale lui avrebbe iniziato a perseguitarla: percosse, minacce e ingiurie («Schifosa, schiava, poco di buono, ti devi suicidare») che l’avrebbero gettata in uno stato di ansia e timore tale da portarla ad autoinfliggersi dei tagli.
Ora il giovane, un 21enne di Chieti, è sotto processo con l’accusa di stalking aggravato.
Le persecuzioni sarebbero andate avanti per mesi, il giovane avrebbe esercitato una pressione sulla minore tale da portarla ad autoinfliggersi dei tagli. In base a quanto ricostruito nel corso delle indagini il ragazzo l’avrebbe inondata di messaggi dal contenuto violento e minaccioso arrivando anche a chiederle 1.270 euro come rimborso per le spese sostenute per il treno e per i soldi spesi per la minorenne e la madre. Dopo la denuncia dei genitori e della figlia, era stato aperto un procedimento a carico del giovane approdato ieri mattina dinanzi al giudice monocratico Simonelli e al pubblico ministero D’Arienzo. Dopo l’apertura del dibattimento, l’udienza è stata rinviata per iniziare a sentire i primi testimoni indicati dall’accusa. L’imputato è difeso dall’avvocato Italo Colaneri del foro di Chieti. La ragazzina, nel frattempo diventata maggiorenne, e la madre sono invece tutelate dall’avvocato Michele Pagano.