Frode al Comune per la palestra: nei guai 3 titolari di società padovana

La palestra di Noventa Vicentina
NOVENTA VICENTINA - La guardia di Finanza di Noventa Vicentina ha posto sotto sequestro preventivo di beni per oltre 360 mila euro ad una società padovana operante nel...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
NOVENTA VICENTINA - La guardia di Finanza di Noventa Vicentina ha posto sotto sequestro preventivo di beni per oltre 360 mila euro ad una società padovana operante nel settore delle costruzioni, nell’ambito di un’indagine su irregolarità di lavori dell’impianto fotovoltaico di una struttura comunale a Noventa Vicentina. Tre gli indagati, che ora sono accusati di frode in pubbliche forniture e truffa ai danni di un ente pubblico: si tratta di B.S., 55 anni, B.M., 58 anni e Z.D., 46enne.


Secondo quanto emerso l’indagine è relativa alla gara di appalto per la realizzazione della palestra, con la quale il Comune aveva aggiudicato i lavori di costruzione di un palazzetto dello sport alla società padovana indagata, prevedendo espressamente che l’impianto fotovoltaico avrebbe dovuto essere completato entro  il 31 dicembre 2010, ultima data utile per l’ottenimento da parte dell'amministrazione dell’agevolazione finanziaria relativa al conto energia. Poiché nelle clausole contrattuali dell’appalto erano previste penali finanziarie nel caso in cui l’azienda costruttrice non avesse concluso i lavori dell’impianto fotovoltaico entro la data prevista, la società aggiudicataria, avrebbe attestato l’avvenuta ultimazione dei lavori in tempo utile al fine di evitare, in modo fraudolentento, l’esborso delle penali.

Le indagini svolte dai finanzieri hanno permesso di accertare l’irregolarità nella certificazione della conclusione dei lavori individuando anche come parte dei materiali fossero, in concreto, pervenuti in cantiere con una tempistica assolutamente non compatibile con la certificazione prodotta anche se la documentazione cartacea illecitamente predisposta induceva a ritenere il contrario. Così la Procura di Vicenza ha emesso il provvedimento di sequestro che ha interessato conti correnti intestati o riconducibili ai tre indagati.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino