Romeo presidente, la Lega rifiuta il vice

Romeo presidente, la Lega rifiuta il vice
PALAZZO NODARIROVIGO A un mese dal primo turno elettorale, si è insediato il nuovo consiglio comunale e già alla prima riunione non sono mancate le scintille tra opposizione e...

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PALAZZO NODARI
ROVIGO A un mese dal primo turno elettorale, si è insediato il nuovo consiglio comunale e già alla prima riunione non sono mancate le scintille tra opposizione e maggioranza. In ritardo di una ventina di minuti rispetto alla convocazione delle 17, si è riunita per la prima volta la neo eletta assemblea cittadina, che vede una maggioranza di 20 seggi su 32 in capo al centrosinistra.

È senz'altro curiosa la rappresentanza della Regione all'interno dell'emiciclo: Graziano Azzalin (Pd), che a Venezia siede nella minoranza, a Rovigo si trova dalla parte di chi guida l'amministrazione, mentre l'assessore alla Cultura di Luca Zaia, Cristiano Corazzari, sta all'opposizione.
LE NOMINE
L'ordine del giorno prevedeva due fondamentali punti, ossia il giuramento di Edoardo Gaffeo, vincitore al ballottaggio del 9 giugno contro la sfidante del centrodestra Monica Gambardella, e l'elezione del presidente del consiglio, oltre al suo vice. Proprio per quest'ultimo ruolo la minoranza ha rifiutato la mano tesa avanzata dalla maggioranza, che aveva proposto a questa di avere il vicepresidente dell'aula. Alla fine, invece, a presiedere le sedute del consiglio sarà Nadia Romeo (Pd) e il suo sostituto sarà un altro membro del centrosinistra, l'ex presidente della Provincia Federico Saccardin (Forum dei cittadini). A presiedere i lavori, prima dell'elezione di Romeo, è stato il giovanissimo Lorenzo Rizzato (Lega), in qualità di presidente più anziano. Una caratteristica dettata dalla quantità di preferenze raccolti alle urne e non dall'età anagrafica. Studente di giurisprudenza, alla sua prima esperienza nel parlamentino di Palazzo Nodari, Rizzato ha aperto i lavori dando lettura del lungo documento di convalida del consiglio. Dopo questa operazione propedeutica, il sindaco Gaffeo ha prestato giuramento sulla Costituzione Italiana.
Nonostante fosse vietato, dal folto pubblico presente per questo primo appuntamento istituzionale si è levato uno scrosciante applauso.
L'ELEZIONE
Al momento dell'elezione del presidente non c'è stata alcuna scaramuccia. A proporre Romeo è stato il capogruppo dem Azzalin: «È una persona di sicura esperienza che ha avuto diversi mandati amministrativi in questa aula e credo possa essere una figura di garanzia. È stata la consigliere più votata, l'elezione a rappresentante istituzionale è un fatto significativo che denota un segnale di nuovo corso di questo consesso». In merito alla sua candidatura, la Lega non si è opposta, come nemmeno la civica Menon Sindaco, solo Mattia Maniezzo (5 Stelle) ha espresso contrarietà, suggerendo un consigliere di maggioranza che fosse nuovo e non «di esperienza». Alla fine, Romeo ha ottenuto persino i voti tra i banchi avversari di Mattia Moretto (FdI, ex Pd nella scorsa amministrazione) e Antonio Rossini (lista Gambardella Sindaco).
LO SCONTRO

Il litigio vero e proprio è scaturito per la figura del suo vice. Elena Biasin (lista Gaffeo Sindaco) ha chiesto all'opposizione di avanzare uno o più nominativi, ma da Michele Aretusini (Lega) è arrivato un secco rifiuto: «Non vogliamo alcuna poltrona». Una risposta che i sostenitori di Gaffeo non si aspettavano, visto che all'indomani del ballottaggio dal quale sono usciti sconfitti, la loro ex candidata sindaco Gambardella aveva proposto che questa figura spettasse all'opposizione, ripristinando una usanza interrotta sola dal predecessore di Gaffeo, Massimo Bergamin. Nemmeno una pausa di una decina di minuti, richiesta da Maniezzo, ha fatto cambiare il nome alla maggioranza. Saccardin, proposto da Biasin, è stato eletto vicario di Romeo e Corazzari, alle polemiche avviate da Azzalin, ha risposto: »Avete la responsabilità di gestire e amministrare, assumetevela».
Alberto Lucchin
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Il Gazzettino