Rifiuti, via al casa per casa ma c'è l'altolà dei condomini

Rifiuti, via al casa per casa ma c'è l'altolà dei condomini
RIFIUTIUDINE Cambia nome, la nuova modalità di gestione dei rifiuti: da porta a porta, diventa casa per casa. Una sorta di simbolo volto a sottolineare che la nuova raccolta, in...

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RIFIUTI
UDINE Cambia nome, la nuova modalità di gestione dei rifiuti: da porta a porta, diventa casa per casa. Una sorta di simbolo volto a sottolineare che la nuova raccolta, in partenza il 2 dicembre dal quartiere Rizzi/San Domenico/Cormor/San Rocco, non sarà un sistema rigido, ma andrà incontro alle esigenze dei cittadini e dei condomini. Cambia nome, ma non basta per placare le critiche. Anzi. Se da un lato il centrosinistra attacca il cambio di rotta in corsa, sottolineando che la Net ha di fatto smentito il progetto del sindaco, dall'altro gli amministratori di condominio, a un mese e mezzo dall'avvio, criticano la mancanza di chiarezza e di informazioni ufficiali (che tra l'altro loro devono trasferire anche ai proprietari).

LA SOCIETÀ NET
«Possiamo dirci più che soddisfatti del progetto dice il direttore della Net, Massimo Fuccaro -, che vedrà un'importante evoluzione qualitativa rispetto a quello iniziale definito con il Comune a maggio scorso. L'obiettivo del nuovo modello è soprattutto quello di migliorare la qualità dei rifiuti conferiti puntando sull'educazione e sensibilità ambientale, fornendo informazioni immediate e precise». Due le tipologie di servizio che verranno messe in campo: una calibrata per le utenze singole, una per i residenti dei condomini (per i quali dovrebbero essere disponibili anche i cassonetti smart, con tessera magnetica). A novembre, nella 2° circoscrizione, la Net consegnerà un libretto di informazioni e organizzerà incontri pubblici settimanali; è già disponibile, inoltre, una web app di allenamento a una corretta differenziata e l'app casa per casa che avviserà gli utenti su quando e come disporre i contenitori. «In queste prime settimane continua Fuccaro -, saremo inoltre molto attenti alle richieste degli utenti. Non vogliamo imporre un metodo standard e bloccato, vogliamo evolvere assieme agli utenti». Un appello arriva invece dal presidente Alessandro Cucchini: «Auspichiamo che vengano deposte le asce di guerra, lavorando assieme per il bene e la salute dei cittadini e della città». Quello del presidente è però un invito che cade nel vuoto: dopo le ennesime modifiche al progetto, l'opposizione infatti attacca: «La Net smentisce il sindaco commenta Enzo Martines (Pd) -. Fontanini ha iniziato ad arrendersi all'evidenza. Non poteva funzionare e senza chiarire ancora bene come, viene introdotta una nuova formula magica, solo a parole. Lo fa la Net, imponendosi all'impostazione rigida, ideologica e preconfezionata del sindaco. Il casa per casa sta assumendo la sostanza di quello che proponevano noi: maggiore educazione di tutti, cassonetti intelligenti, telecamere per colpire i furbetti pendolari delle immondizie. Tornare sui propri passi, potrebbe anche starci, ma è ridicolo camuffare errori madornali in slogan». Anche la consigliera Cinzia Del Torre (Pd) dice la sua: «Vogliamo cassonetti intelligenti in tutta la città, non solo nei condomini. Perché questa differenza? Quando incontrano gli Amministratori di Condominio? Come possono comprare tipologie di cassonetti diversi da quelli messi a gara da Net?».
CONDOMINI

Già, gli amministratori di condominio: un'altra voce critica sulla rivoluzione nella gestione dei rifiuti. Nonostante apprezzi l'ipotesi dei cassonetti condominiali a scheda, infatti, l'Anaci non è per nulla soddisfatta: «Di chiaro, mi pare ci sia ancora poco commenta la presidente Emanuela Gorgone -, leggiamo continuamente sui media notizie che contraddicono quelle precedenti e la cosa più preoccupante è che noi dobbiamo poi dare informazioni ai condomini. L'unico contatto avuto con la Net è stato il 6 giugno, per il convegno che noi abbiamo organizzato sul tema. Net e Comune avevano detto che ci sarebbe stata collaborazione, ma dopo quell'incontro, non ci sono state riunioni né comunicazioni chiare. Non c'è soluzione condivisa». Secondo Gorgone, inoltre, da risolvere rimane ancora la questione fondamentale per quanto riguarda i palazzi: «I cassonetti condominiali devono essere all'esterno, non all'interno delle aree private perché in molti condomini non c'è lo spazio e perché pagare una ditta per spostarli comporterebbe un aggravio dei costi di 300euro l'anno a famiglia». C'è poi il fattore tempo: «Queste decisioni devono essere prese dall'assemblea di condominio che in molti casi non riusciranno a deliberare entro il 2 dicembre: in questo periodo, infatti, ci sono soprattutto assemblee ordinarie e c'è ben poco tempo per convocare quelle straordinarie».
Alessia Pilotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino