LA SENTENZA TREVISO Undici giorni di arresto convertiti in lavori...
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TREVISO Undici giorni di arresto convertiti in lavori socialmente utili. È la sentenza emessa dal giudice Michele Vitale nei confronti di un funzionario dei vigili del fuoco di Treviso finito alla sbarra per rispondere del reato di guida in stato d'ebbrezza. La corte non ha accolto la ricostruzione fatta dall'avvocato Fabio Capraro, il legale del pompiere. Una vicenda controversa che poteva avere esiti differenti se le istanze della difesa fossero state riconosciute. I fatti contestati risalgono a circa tre anni fa. Il funzionario dei vigili del fuoco stava tornando a casa dopo una cena in compagnia. Non si sentiva bene, tanto che da qualche giorno assumeva dei farmaci. Mentre si trovava al volante (il diretto interessato sostiene infatti di non aver bevuto prima di essersi messo alla guida, ndr) ha perso il controllo del mezzo finendo fuori strada e danneggiando l'auto. Sul posto, per i rilievi di legge, sono intervenuti gli agenti della Polizia stradale di Treviso. Come accade in caso di incidente, il conducente doveva essere sottoposto alla prova dell'etilometro. Il pre-test aveva dato esito positivo, motivo per cui il vigile del fuoco è stato invitato a soffiare. Il risultato della prima prova diceva che il tasso alcolemico era di 1,24 g/l, la seconda in calo all'1,21 g/l. A nulla sono valse le giustificazioni del pompiere: per lui era scattata la sospensione della patente di guida e la denuncia per guida in stato d'ebbrezza. Deciso a provare la sua innocenza, il vigile del fuoco si è affidato ai consigli dell'avvocato Capraro per dimostrare che quella sera non aveva assunto alcol prima di mettersi al volante. Il legale, in aula, ha prodotto alcuni documenti che attestavano come il suo assistito, prima e dopo quella sera, stesse assumendo un farmaco particolare che, tra i vari principi attivi, conteneva anche etanolo. Motivo per cui l'alcoltest sarebbe risultato positivo. In più l'avvocato Capraro ha anche contestato la scorretta revisione del dispositivo, prevista per legge: sarebbe stato mandato a Milano invece che in un centro autorizzato e certificato a Roma. Circostanza che non ha fatto cambiare posizione al giudice che, accogliendo la richiesta di condanna formulata dal pubblico ministero, ha inflitto undici giorni di arresto al vigile del fuoco che verranno scontati effettuando lavori socialmente utili.
G.P.
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Il Gazzettino