«È giunta l'ora», Giorgia nasce in casa

«È giunta l'ora», Giorgia nasce in casa
L'INTERVENTOALBIGNASEGO «Aiuto, mi si sono rotte le acque. È giunta l'ora. Vorrei correre lì, ma non riesco». La voce colma di emozione, il respiro affannoso, i familiari...

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L'INTERVENTO
ALBIGNASEGO «Aiuto, mi si sono rotte le acque. È giunta l'ora. Vorrei correre lì, ma non riesco». La voce colma di emozione, il respiro affannoso, i familiari accanto. Così, ieri sera poco prima delle 21, una donna di quarant'anni si è rivolta agli operatori della centrale operativa del Suem. Stava per partorire, ma sentiva che il momento era troppo vicino per mettersi in macchina e farsi accompagnare in ospedale. «Niente paura, si tranquillizzi e ascolti attentamente ciò che le diciamo», la risposta dell'infermiere. E alla fine tutto è andato per il meglio: l'ambulanza è arrivata in pochi minuti, la piccola Giorgia è nata in casa come accadeva una volta e la mamma è stata accompagnata al reparto di Ostetricia per passare la notte.

Il fatto capitato ieri in una villetta singola di Albignasego è davvero raro: i parti in casa sono ormai una manciata all'anno. Ieri però non c'era alternativa e, nonostante l'apprensione del momento, alla fine tutto è andato per il meglio. La madre era al secondo parto. Sapeva che mancava poco al termine della gravidanza, ma non immaginava che mancasse così poco. Quando ieri all'ora di cena ha sentito le prime contrazioni invece ha capito subito: ha avvisato il marito e i parenti ed è partita la chiamata al 118. «Sento contrazioni ogni due minuti, cosa devo fare?». La donna e i familiari hanno ascoltato le indicazioni della centrale operativa fino all'arrivo del medico, Giacomo Miazzo, e dell'infermiere, Lorenzo Zambon. Solitamente si precipitano da una parte all'altra della provincia per malori, infortuni sul lavoro e incidenti stradali, questa volta invece l'intervento d'urgenza è stato fatto per una lieta notizia. La bimba è stata scaldata e poi portata assieme alla mamma all'ospedale civile. Respirazione e frequenza cardiaca erano perfette, anche la mamma era in buone condizioni. Emozione anche in centrale operativa, dove chiamate del genere non arrivano affatto frequentemente.
Gabriele Pipia
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Il Gazzettino