Luca Zaia sul Covid in Veneto, «stiamo all'erta perché le curve del contagio crescono». Ospedale del Qatar per i profughi ucraini

Luca Zaia in diretta oggi: le ultime notizie sul Covid in Veneto
Luca Zaia torna in diretta oggi, venerdì 18 marzo 2022, per le ultime notizie sul Covid in Veneto, dove la curva dei contagi sta ricominciando a crescere. Il governatore ha...

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Luca Zaia torna in diretta oggi, venerdì 18 marzo 2022, per le ultime notizie sul Covid in Veneto, dove la curva dei contagi sta ricominciando a crescere. Il governatore ha sottolineato che l'attenzione è puntata ai ricoveri, ma per capire l'andamento del virus in questo senso occorrerà aspettare una decina di giorni. In primo piano anche la gestione dell'emergenza profughi causata dalla guerra in Ucraina: l'ospedale regalato al Veneto dal Qatar sarà messo a disposizione della Protezione Civile Nazionale per creare un centro di prima accoglienza per i rifugiati.

Zaia in diretta oggi

Il bollettino

28milioni di test eseguiti, 65mila tamponi nelle ultime 24 ore e 6.061 nuovi positivi, con un'incidenza del 9.23%. Sono 63.811 gli attualmente positivi oggi. I ricoveri totali sono 819 (-2), 764 in area medica e 55 in terapia intensiva. Decessi, 14.028, + 13 nelle ultime 24 ore. Il dato odierno dell'Rt è a 0.90, 2,4% occupazione delle terapie intensive, 6,4% l'occupazione delle aree mediche.

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Covid in Veneto

«Stiamo all'erta perché gli indicatori ci dicono che in Germania e Inghilterra è iniziata di nuovo a salire la curva dei contagi e anche da noi sta ricominciando a salire. La discriminante sta nell'impatto che avremo sull'ospedalizzazione. E una prima misura di questo impatto lo vedremo tra una decina di giorni, verso la fine di marzo - ha affermato Zaia -. Siamo passati dalla fare pandemica a quella endemica, la variante viene coperta dalla terza dose di vaccino ma dobbiamo dire che il virus non è più quello del febbraio 2020. I fragili sono quelli che dobbiamo tutelare, in questa fase. E ci dovremmo concentrare di più sui sintomatici. Sulle vaccinazioni siamo arrivati a 89,4%, stiamo raschiando il fondo del barile insomma, ognuno ha fatto le proprie scelte».

Fine dello stato di emergenza

«Condivido che con il 31 marzo si sia messo fine allo stato di emergenza e non credo serva una legge per dire che se ci si trova in un assembramento è meglio mettersi la mascherina. Noi di cuore avremmo detto "basta, via tutto green pass eccetera", ma capisco chi deve fare una scelta su basi scientifiche e vede le curve rialzarsi in questo momento», ha spiegato il governatore.

Ospedale del Qatar per i profughi ucraini

Il famoso ospedale del Qatar, che tanto ha fatto discutere in periodo Covid, è in partenza. «Il blocco è disponibile, quello grande lo metteremo a disposizione della Protezione Civile Nazionale per creare un centro accoglienza per l'Ucraina, credo che in questa fase sia più utile per quello. Non so dove verrà utilizzato, immagino al confine», ha spiegato ancora Zaia.

Profughi dall'Ucraina in Veneto

«Ad oggi abbiamo registrato 5.900 persone che alloggiano in Veneto, 11.331 tamponi sono stati fatti dall'inizio degli arrivi». Chi sono i profughi? «Quattro profughi su 10 hanno meno di 14 anni, metà fra i 15 e i 50 anni - ha sintetizzato Zaia -. Per fasce di età: uno su due è tra i 15 e i 50 anni. Il 71% sono donne e il 29% sono maschi, se ai maschi si tolgono i minorenni, di anziani si vede che ne arrivano pochi. Arrivano soprattutto donne e bambini, per l'85%, dei quali un 40% con meno di 14 anni. 14 bambini e 6 adulti dall'Ucraina sono ricoverati adesso, si tratta di ricoveri oncologici. In totale abbiamo ricoverato 30 persone». 

Hub regionali - cluster Covid a Noale

Emergenza rifugiati, quanti sono negli hub regionali? «84 sono a Noale, dove ce ne sono anche di positivi. Ad oggi 2,7% è la percentuale dei profughi trovati positivi al Covid (uno su tre è vaccinato) e stiamo sequenziando tutti i tamponi dei positivi. A Valdobbiadene sono ospitati 18 rifugiati e a Isola della Scala 95». 

Quanti veneti hanno offerto alloggio e come fare

Sono 4500 i veneti che si sono offerti per ospitare i rifugiati, con oltre 9mila posti letto. Per dare la disponibilità scrivere a Ucraina@regione.veneto.it oppure chiamare al numero della Protezione Civile 800990009.

Donazioni sul conto corrente della Regione Veneto - IBAN

Donazioni, abbiamo superato il mezzo milione di euro. Il conto corrente intestato a Regione Veneto - Causale sostegno emergenza Ucraina - è Iban IT65G0200802017000106358023 - Bic/swift UNCRITM1VF2.

 

Gli ucraini stanno pagando gli effetti di una guerra con le bombe, noi di una guerra senza bombe che ci porta alla recessione

 

Cosa ne pensa Zaia della guerra?

«Con questa guerra abbiamo iniziato a scoprire l'Ucraina e il suo presidente. Io ho condannato senza se e ma l'azione di Putin, definendola una follia criminale. Oggi è doveroso pensare che l'unica via d'uscita da questa guerra si chiama pace - ha voluto ribadire ancora una volta il presidente del Veneto -. Se fossi in Zelensky e vedessi il mio popolo e il mio Paese martoriato, saprei che andando avanti così andrebbe a finire male, e che continuando a chiedere l'ingresso in enti internazionali l'Ucraina diventerebbe il primo campo di battaglia. Il risultato sarebbe la devastazione dell'Ucraina. Spero quindi che si firmi la pace e i grandi del mondo hanno anche una responsabilità dell'uso del linguaggio, perché con questo linguaggio non si arriva a una pace. Le dichiarazioni di Biden non mi sembrano concilianti né opportune in questa fase. Spero che il discorso di Zelensky al Parlamento italiano verta sulle condizioni per firmare la pace, fermo restando che è stato aggredito e che non esistono giustificazioni per l'aggressore. L'abbassamento dei toni aiuterebbe. Loro stanno pagando gli effetti di una guerra con le bombe, noi di una guerra senza bombe che ci porta alla recessione. Se non fanno la pace arriverà un milione di profughi ucraini in Italia, in Veneto 50mila».

La questione fondi

«Le famiglie non sbarcano il lunario, le aziende fanno i fermi, le bollette sono raddoppiate: questa è economia di guerra che porta a recessione e inflazione. Abbiamo chiesto che per la partita dell'Ucraina i fondi siano stanziati nella contabilità speciale e non sul fondo sanitario. Che ci sia una deroga per le riaperture sanitarie, ad esempio degli ospedali, per l'ospitalità dei profughi. Dieci milioni di euro a livello nazionale sono stati confermati, destinatarie le Regioni per gestire l'emergenza profughi dall'Ucraina». Gli effetti di questa situazione si riversano anche sui cittadini veneti, cosa si dovrebbe fare per Zaia? «Mettere mano al costo dell'energia, aiuti a famiglie e imprese, mettere in mano al Pnrr per rinegoziarlo, perché la guerra in ucraina ha cambiato il contesto: c'è chi non arriva a fine mese, siamo tornati a parlare di questo».

Il Veneto chiede di reintegrare i sanitari guariti non vaccinati

«Abbiamo anche chiesto che tutti i guariti che lavorano nella Sanità, nel periodo nel quale non si possono fare il vaccino e nonostante siano non vaccinati, nel tempo di attesa per l'eventuale vaccinazione vengano reintegrati a lavorare - ha affermato Zaia -. Si tratta di un centinaio di persone per ogni Ulss».

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Il Gazzettino