Zaia sul caro energia: «Intervenire subito». Autonomia alimentare: «Torniamo a coltivare i campi» Video

Il presidente della Regione Veneto interviene sul tema dei rincari e guarda al modello Francia. Sulle derrate: "Che faremmo in caso di cataclisma?"

Emergenza energetica e caro bollette, il presidente del Veneto, Luca Zaia, interviene su questo tema nel corso di un punto stampa a Venezia: «Bisogna fare qualcosa...

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Emergenza energetica e caro bollette, il presidente del Veneto, Luca Zaia, interviene su questo tema nel corso di un punto stampa a Venezia: «Bisogna fare qualcosa e subito», questo il suo appello al governo. Ma Zaia riflette anche su un altro argomento, quello dell'autonomia alimentare dell'Italia, affermando la necessità di avere lungimiranza e prendere provvedimenti anche nel settore agricolo, per non essere dipendenti dalle importazioni e garantire ai cittadini derrate alimentari.

Caro energia, cosa ha detto Zaia

«Stiamo vivendo in un contesto di economia di guerra che ha portato il costo dell'energia a quadruplicarsi e siamo preoccupati. È necessario che ci sia un intervento repentino, e se non lo si fa ora, dal 13 ottobre, con l'insediamento del nuovo Parlamento, ci si dovrà occupare subito della partita».

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Il modello Francia

«Il tema ci vede in grande difficoltà. - ha aggiunto il governatore -. Energia significa famiglie ma anche imprese e Pil. Se non si fa qualcosa, oltre a spalancare la porta della povertà a molte famiglie, avremo il guaio di agire in un mercato dove la perequazione sui costi energetici non ci sarà». Per Zaia, la strada giusta è quella intrapresa in Francia, «dove hanno deciso di fissare il prezzo massimo dell'energia a un +4% e per il resto interviene il Governo», ha concluso.

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Autonomia alimentare, Zaia: «Che faremmo in caso di cataclisma?»

«Lo scrissi in un libro... "Adottare la terra", lo dico sempre, questo Paese non deve pensare solo all'autonomia energetica che è sacrosanta ma anche a quella alimentare. Se ci chiudessero tutti i rubinetti, che so, per un cataclisma, per una guerra, o quello che accadrà, abbiamo già visto un anticipo con la vicenda Ucraina, noi non siamo in grado di dire che siamo autonomi dal punto di vista alimentare. E non è che possiamo di andare a svuotare gli scaffali dei supermercati perché abbiamo paura di non aver più cibo. Un paese civile deve garantire cibo ai suoi cittadini, e quindi dobbiamo abbandonare tutto ciò che è non coltivazione e tornare a coltivare i campi, investie nell'agricoltura in modo che ci siano derrate alimentari, in modo che ci sia cibo».

 

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Il Gazzettino