Miramare, dietrofront sulle begonie dei cittadini: verranno piantate

Miramare, dietrofront sulle begonie dei cittadini: verranno piantate
TRIESTE - Alla fine le centinaia di begonie che i triestini hanno voluto donare al parco di Miramare per tornare a farlo fiorire non verranno buttate. Il direttore responsabile...

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TRIESTE - Alla fine le centinaia di begonie che i triestini hanno voluto donare al parco di Miramare per tornare a farlo fiorire non verranno buttate. Il direttore responsabile del Polo museale regionale Luca Caburlotto, dopo aver invitato inizialmente i cittadini a venire a riprendersele altrimenti sarebbero finite al macero perchè a suo dire ledevano il decoro del parco, è tornato sui suoi passi e questa mattina ha invitato i referenti dei gruppi Facebook (che domenica mattina avevano organizzato l'evento "Miramare chiama Trieste risponde") ad una visita organizzata affinchè possano vedere con i proprio occhi gli interventi di riqualificazione in atto. Ad accoglierli è stato il direttore del parco Maurizio Anselmi. Lo stesso sindaco Roberto Cosolini era intervenuto nella vicenda, pur essendo il parco di competenza statale e non comunale, criticando l'atteggiamento del soprintendente reo di aver respinto «un gesto d'amore» da parte della cittadinanza. 


E proprio i cittadini, che non accettano più lo stato di degrado e incuria in cui versa da troppo tempo uno dei gioielli della città visitato da scolaresche e turisti tutto l'anno, sono usciti vittoriosi nel loro intento. Le begonie rosse e bianche, dunque, verranno sistemate dai giardinieri nelle aiuole antistanti al castello di Miramare, nel piazzale e altre attorno alla fontana principale. «Siamo felici che la cosa si sia risolta per il meglio - commenta uno dei promotori dell'iniziativa, Alberto Kostoris -  c'e' stato un inutile corto circuito che con un pò di buon senso si sarebbe potuto evitare. Comunque l'occasione e' stata propizia per poter vedere quanti buoni lavori stanno facendo per riportare il parco al suo antico splendore».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino