«Sei rom?», caselle etniche per l'iscrizione a scuola: è bufera

«Sei rom?», caselle etniche per l'iscrizione a scuola: è bufera
 Per iscriversi a scuola è necessario dichiarare se l'alunno sia di etnia sinti, rom nomade o caminanti. Lo prevede un modulo per l'iscrizione...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
 Per iscriversi a scuola è necessario dichiarare se l'alunno sia di etnia sinti, rom nomade o caminanti. Lo prevede un modulo per l'iscrizione all'elementare di Fossò (Ve) da parte anche di famiglie padovane di Vigonovo. Un elemento per favorire l'integrazione di scolari che provengono da culture diverse, sembra essere la "ratio" della direzione scolastica.

«Abuso e discriminazione gravissima», ribatte a muso duro Paolo Benvegnù, ex leader di Rifondazione comunista, a nome del Gap di Padova, il Gruppo d'acquisto popolare che, oltre a occuparsi della distribuzione di generi alimentari a prezzo calmierato, gestisce uno sportello sociale per le pratiche amministrative.
In quest'ambito gli addetti allo sportello sono venuti a conoscenza della vicenda attraverso i genitori di alcuni bambini alle prese con l'iscrizione dei figli a scuola. Nel modulo si deve specificare se l'alunno è di razza sinti, rom, nomade o caminanti. Le famiglie, residenti in provincia di Padova, avevano deciso di iscrivere i bambini all'istituto comprensivo Elena Lucrezia Cornaro di Fossò, in provincia di Venezia, da cui dipende la scuola primaria Guglielmo Marconi della frazione Tombelle di Vigonovo. Il plesso scolastico è posto ai confini tra le province di Venezia e Padova e ospita alunni provenienti da tre comuni: dal territorio veneziano di Vigonovo, dove è appunto ubicato, da quello padovano di Saonara e dallo stesso comune di Padova.
LA SORPRESA«Quando abbiamo visto quel modulo non credevamo ai nostri occhi - prosegue Benvegnù - ci siamo consultati con i nostri legali e abbiamo deciso di rendere pubblica la vicenda. Crediamo sia in atto un abuso ed una discriminazione gravissima prosegue l'esponente del direttivo Gap di Padova. Questo stampato assomiglia molto ad un modulo per il censimento. Mi risulta che tale stampato sia stato distribuito in provincia di Venezia, di certo è che, così composto, in provincia di Padova un documento di questo tipo non è mai stato fornito».
L'INTEGRAZIONEIl Gap, a quanto pare, una volta venuto a consocenza del fatto ha subito preso contatto con Carlo Marzolo, il dirigente scolastico dell'istituto comprensivo veneziano, per avere spiegazioni in merito. Quest'ultimo si sarebbe giustificato dicendo che in tal modo si possono conoscere meglio le necessità dei bambini e in tal modo fornire il necessario sostegno per favorire l'integrazione di chi si accosta al mondo della scuola.
«Ma a noi le motivazioni legate alla didattica non interessano - insiste Benvegnù - Quello che conta è il fatto in sè: siamo in presenza di un documento in cui si chiede la provenienza etnica dei bambini. Va immediatamente ritirato perché va contro la nostra Costituzione, la legge Mancino e le normative europee che vietano qualsiasi censimento che faccia riferimento all'origine etnica dei cittadini».

 (ha collaborato  Vittorino Compagno)
  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino