Il tecnico scelto per demolire i tronconi del ponte Morandi al lavoro per tirare giù la frana di Schiucaz. Il sopralluogo è stato effettuato ieri da Danilo Coppe,...
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CARICHE MODERATE
A Schiucaz sono arrivati i vigili del fuoco ieri poco dopo l’alba. Hanno effettuato alcuni tagli pianta e poi hanno scortato gli abitanti nelle loro case. In tarda mattinata sono arrivati anche i tecnici in sopralluogo: il geologo Luca Salti, per Veneto Strade con il “fuochino” Danilo Coppe, titolare della Siag srl, società esplosivistica civile di Parma. È stata studiato l’intervento per tirare giù la frana con cariche moderate. «La roccia - spiega il geologo Salti - è già una roccia molto tenera, basta poco. È così tenera che in certi punti la prendi in mano, come abbiamo fatto oggi, e la apri con le mani praticamente. I piani di demolizione di profilatura verranno fatti con più precisione quando avremo il quadro completo».
I LAVORI
Resta confermato l’intervento portato avanti da Veneto Strade, che inizierà domani. Si lavorerà nella parte alta della frana per realizzare una pista dove far salire i mezzi, come escavatori e ragni per poi alleggerire la sommità. La frana di Schiucaz è un “mostro” di 6mila metri cubi di roccia e fango e togliere un po’ di peso non può che aiutare. «Si tratta di alleggerire la parte alta in bilico - spiega il tecnico esplosivista Coppe -, poi si andrà a lavorare e risolvere le cose in sicurezza». Si procederà con delle cariche espllosive moderate per far venire giù la parte centrale della roccia, cercando di non interessare le case. Per questo verranno realizzate della grandi vasche dove andrà a finire il materiale. «Al momento siamo in una fase di studio - spiega Coppe -. Oggi abbiamo raccolto tutti i dati, poi faremo un progetto che sottoporremo a Veneto Strade. Ci stiamo muovendo velocemente». L’obiettivo, come detto fin dal primo incontro con la popolazione dal referente provinciale di Veneto Strade, Michele Artusato, è di salvare le case. «Sono ottimista - dice Coppe - e penso che il problema possa essere risolto». E quando gli chiediamo cosa ha provato e trovato entrando a Schiucaz dice: «È sempre triste vedere persone che sbaraccano casa senza sapere se potranno tornarci oppure no. Ma si risolverà». La cosa certa è che Schiucaz non sarà più lo stesso paese: la grande montagna di roccia che sovrasta l’abitato non ci sarà più, in un modo o nell’altro e il profilo del paese sarà completamente nuovo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino