Scuola, la fuga di 177 insegnanti e 50 collaboratori, tecnici e amministrativi

Scuola, la fuga di 177 insegnanti e 50 collaboratori, tecnici e amministrativi
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PORDENONE - Boom di fuoriuscite dal mondo della scuola: 228 tra insegnanti e personale Ata il prossimo anno lasceranno il posto per il pensionamento o quota cento. Si tratta di 178 docenti (uno di religione), 50 tra collaboratori scolastici, tecnici e personale amministrativo in provincia di Pordenone. Il dato è di quelli che dovrebbe far tremare l'Ufficio scolastico e il Miur stesso, ma al momento l'unica soluzione sembra essere quella di un concorso che metta sullo stesso piano professori con esperienza e neolaureati; e prima del 2020 o 2021 non ci saranno graduatorie. «Si prospettano disagi per le famiglie ha dichiarato Mario Bellomo, segretario provinciale Flc-Cgil , perché il prossimo settembre gli studenti non avranno gli insegnanti in classe dal primo giorno di scuola, e per i dirigenti scolastici che faticheranno a trovare docenti. L'unica soluzione che la Flc-Cgil rilancia è l'assunzione del personale che già lavora ed è presente nelle seconde e terze fasce di istituto; durante il periodo di insegnamento sarà prevista la formazione».

 
LA PORTAVOCE DEI PRECARILa situazione in provincia, che rispecchia quella della regione, è critica, tanto che la Flc-Cgil ha nominato una responsabile che si occupa per il sindacato di precariato. Si tratta di Francesca Alario, 42 anni con due figli di 7 e 8 anni; abita a Sacile e insegna Lettere alle medie di Brugnera. Sono onorata ha dichiarato Alario di aver ricevuto dalla Flc-Cgil la proposta in un momento di lotta per noi precari che rischiamo di essere scavalcati dalle nuove leve, di perdere il posto di lavoro, creando un vero problema sociale. Da quando insegno e faccio parte della terza fascia delle graduatorie di istituto, non ho mai avuto la possibilità di abilitarmi. Ora tutti noi chiediamo di essere stabilizzati poiché siamo lavoratori e di poter seguire durante l'anno un corso di formazione». Alario è determinata ad incontrare le forze di governo e i politici della Regione, ha già in calendario due appuntamenti la prossima settimana a Udine e Venezia con tutte le sigle sindacali, poiché questa è una battaglia che ha unito tutti i rappresentanti dei lavoratori.
LA BATTAGLIA«Nessun insegnante in questa fase può permettersi di stare a guardare ha spiegato Alario . Il governo ha la volontà di eliminare le graduatorie di istituto, cancellando gli insegnanti che lavorano da anni. E se questa ipotesi diventerà realtà, si vedranno gli effetti di una schiera di quarantenni e cinquantenni senza lavoro». Alario ricorda la situazione nel territorio pordenonese dove gli insegnanti ci sono e vanno solo stabilizzati, in quanto le graduatorie ad esaurimento per moltissime materie sono vuote e i professori di seconda fascia stanno tutti per essere assorbiti a seguito del concorso non selettivo. «Non rimane che accogliere le istanze della terza fascia spiega Alario poiché non si scavalca nessuno, si rispetta solo l'ordine delle graduatorie frutto di un bando, ma soprattutto si dà continuità didattica agli studenti. In ogni modo siamo pronti ad azioni unitarie forti per difendere i nostri diritti». 

SCIOPERO GENERALESi prospetta lo sciopero generale: al problema del precariato si aggiunge la regionalizzazione e il contratto del personale tra i più bassi in Europa. Insomma, il cambiamento arriverà di certo da tutto coloro che lavorano nella scuola, stanchi delle promesse e dal mancato rispetto del punto 22 del contratto di governo, laddove si parla di stabilizzazione dei lavoratori. 
Sara Carnelos Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino