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VICENZA/VERONA - Blitz del movimento No Tav all'area del futuro cantiere dell'alta velocità nel Vicentino, dove una cinquantina di persone, in tuta bianca, e con il volto coperto, ha sabotato l'area smontando le reti di recinzione e scrivendo con lo spray verde alcuni slogan contro l'opera ferroviaria. L'azione è stata compiuto da attivisti del movimento No Tav e di Rise up for climate Justice, nei pressi del futuro cantiere tra Montecchio Maggiore (Vicenza) e Altavilla Vicentina.
Il traffico lungo la linea ferroviaria Verona- Padova è stato sospeso per un breve lasso di tempo, per la presenza di persone non autorizzate in prossimità dei binari. Sui fatti indaga la Digos della Questura di Vicenza.
La community facebook "No Tav Montecchio Maggiore", che è informativa sul progetto Tav a Montecchio, nella giornata di oggi ha pubblicato un paio di video nei quali vengono inquadrati i lavori già avviati. Si tratta, si legge, di filmati realizzati da alcuni residenti di Case Nuove, il rione veronese di San Martino Buon Albergo dove sono già partiti i lavori per costruire il tunnel del Tav sotto il casello A4 di Verona Est. «Rumori fortissimi, polveri e vibrazioni: "a volte trema la casa", questo quello che raccontano i frontisti - si legge nell'appunto allegato -. I cantieri del Tav dureranno anni e saranno aperti in una zona fortemente antropizzata andando ad incidere significativamente sulla qualità della vita di chi vive tra Verona e Vicenza. Una qualità di vita già compromessa dalle contaminazioni e dall'inquinamento dei vari distretti industriali e delle importanti infrastrutture viabilistiche presenti o in corso di realizzazione in queste zone. Ogni anno sono centinaia le morti in provincia di Vicenza legate a patologie riconducibili alle varie forme di inquinamento che affliggono questa zona» sostiene la nota sul social network.
«Il Tav costituirebbe l'ennesimo potentissimo fattore di stress ambientale in un territorio ormai allo stremo. Un'opera che consuma e devasta il territorio e che porta in dote km e km di nuove strade realizzate come opere collaterali o compensazioni per i comuni attraversati dall'alta velocità». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino