COMELICO - In Val Visdende è iniziata la stagione delle multe da 200 euro. Dopo l’ordinanza di limitazione del traffico, con biglietto d’ingresso incassato da...
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LA SORVEGLIANZA
I Comuni di San Pietro e Santo Stefano, che hanno delegato le Regole a incassare i proventi dei parcheggi, hanno assunto un vigile, a cui è stato affidato il compito di sorvegliare e multare chi parcheggia fuori posto o percorre le strade silvo-pastorali senza permesso. Nei giorni scorsi si sono verificate le prime mazzate per alcuni malcapitati turisti, inoltratisi sulle strade che salgono verso le malghe. Come un segugio, il vigile urbano “in prestito” ai due Comuni, ha seguito i trasgressori e li ha “incastrati” con una sanzione di notevole gravame sulle tasche di chi sta cercando di godersi qualche giornata di ferie in montagna: 216 euro.
IL CASO
Ma la solerzia del vigile di Visdende ha colpito anche una anziana disabile, che aveva chiesto, pagando il biglietto d’ingresso, se le fosse stato consentito di raggiungere la Malga Dignas per acquistare prodotti caseari e godersi un po’ di frescura d’alta quota. I ragazzi addetti al controllo d’ingresso le avevano risposto che questo percorso le era consentito. Ma per maggiore tranquillità la signora aveva anche telefonato al gestore di Malga Dignas, che la invitava a salire senza problemi. La donna, residente in provincia di Venezia è sofferente di scoliosi ed è costretta a portare un busto, che non le consente di deambulare facilmente. Tanto meno fare percorsi in salita. Il gruppo di amici, con i quali era salita in Val Visdende, avevano deciso di salire a Malga Dignas a piedi e lei avrebbe desiderato condividere con loro un pomeriggio in malga, salendo in auto. Ma al bivio dove inizia la salita c’era il vigile in attesa di multare i trasgressori. A nulla è valso spiegare le proprie condizioni di salute e l’assenso datole dai ragazzi della sbarra d’ingresso e dal gestore della malga.
LA TESTIMONIANZA
«Anzi con l’arroganza di chi veste una divisa - racconta amareggiata la donna - mi ha detto che non avevo alcun diritto di trasgredire la legge regionale che preclude l’accesso alle strade silvo-pastorali. Alle mie rimostranze per lo stato di salute, mi ha risposto che avrei dovuto esibire un permesso firmato dal sindaco e che posso ricorrere contro la multa al giudice di pace. Per me questo modo di trattare i turisti, sani o malati, è davvero riprovevole e vorrei che molti fossero informati e stessero ben attenti a percorrere la Val Visdende. Piuttosto che rischiare la multa e il mal-trattamento del vigile urbano è preferibile scegliere, altre mete di montagna». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino