Piove sui fiori, e le api ​impazziscono: niente miele

Belluno. Piove sui fiori, e le api impazziscono: niente miele
BELLUNO - E' piovuto sul bagnato. Anzi sui fiori di tarassaco, acacia e tiglio. Tanto che, per quest'anno, il miele bellunese resterà un sogno. Non ci sarà...

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BELLUNO - E' piovuto sul bagnato. Anzi sui fiori di tarassaco, acacia e tiglio. Tanto che, per quest'anno, il miele bellunese resterà un sogno. Non ci sarà prodotto nostrano sugli scaffali dei supermercati nei prossimi mesi, perchè i 60 piccoli produttori della provincia sono stati messi in ginocchio dal maltempo. 

«Bisogna iniziare a pensare a nuovi strumenti mutualistici dichiara e propone Valerio Nadal, di Condifesa Treviso VicenzaBelluno -, dobbiamo darci da fare». 
Insomma, di fronte ad un bilancio fortemente negativo ora si cerca un modo per far quadrare i conti. Quel che è certo è che sarà davvero difficile trovare il prodotto italiano sugli scaffali, quasi impossibile quello bellunese e, di certo, non sarà facile acquistarlo a prezzi economici. 
CLIMA PAZZOTutta colpa del meteo che non solo ha ritardato la partenza della stagione turistica in quota, ma ha anche mandato in tilt il ciclo dell'impollinatura delle api e della produzione del miele. Le condizioni meteorologiche particolarmente avverse di questa prima parte dell'anno confermano il grave impatto del cambiamento climatico in atto, che rende più intensi e frequenti gli eventi estremi, estremamente dannosi per l'apicoltura. 
NUOVE MISURE«Dobbiamo darci da fare assieme ai nostri soci apicoltori le parole di Nadal -, è importante pensare nuovi strumenti mutualistici che possano dare risposte a questi problemi causati dal clima pazzo, che oggi non trovano riscontro in ambito assicurativo». Vento, temperature, piogge continue hanno decimato la produzione proprio nel momento più importante, vale a dire quello della fioritura. Che la stagione si stava mettendo male era apparso chiaro già a maggio, quando da Coldiretti si era alzato il primo grido di allarme. 

«Abbiamo ricevuto numerosissime segnalazioni dagli apicoltori bellunesi, le abbondanti piogge non hanno permesso alle api di spostarsi e soprattutto nei fiori non hanno trovato il nettare necessario spiega Filippo Codato, direttore di Condifesa -. Inoltre le troppe piogge hanno rovinato i fiori accorciandone drasticamente la fioritura stessa». E così oggi si ripresenta lo spettro della concorrenza del miele d'importazione, di bassa qualità ma facilmente reperibile sul mercato. Un problema contro il quale i produttori combattono da sempre e che oggi, in mancanza di prodotto a chilometro zero, si fa particolarmente insidioso.
Alessia Trentin Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino