PAESE (TREVISO) - Bimbo cade nell'area giochi dell'Aliper di Castagnole, frazione di Paese, e si rompe un braccio. Un incidente che sembrava risolversi per il meglio,...
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Il fatto è accaduto il 14 marzo. Intorno alle 18, un bambino di sei anni di Paese si sta divertendo nell’area giochi dell’ipermercato Alíper di Castagnole, sottogli occhi del papà e della mamma: il bimbo è seduto su un gonfiabile quando viene strattonato e spinto da dietro da un altro bambino, a sua volta accompagnato dalla nonna. Capita tutto in un momento, impossibile per gli adulti intervenire, e si tratta di un banale incidente tra due piccoli che stanno giocando, ma purtroppo per il bambino di Paese le conseguenze sono pesanti: avverte subito un forte dolore al braccio destro, a cui viene applicato del ghiaccio, e poi viene trasportato al Pronto Soccorso dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso dove gli riscontrano la frattura composta del gomito, con tutto ciò che ne consegue: gesso, terapie, attività limitata per un certo periodo e quant’altro.
La nonna e poi i genitori del bambino autore della spinta si rendono subito disponibili per fare la loro parte e forniscono gli estremi della polizza Rc (Responsabilità civile) che hanno sottoscritto con Assimoco proprio per essere coperti in caso di danni causati a terzi da tutti i componenti della famiglia. I genitori del bambino infortunato, per essere seguiti, attraverso il consulente personale Diego Tiso, si affidano dunque a Studio 3A-Valore S.p.A., che procede subito con la denuncia del sinistro presso Assimoco chiedendo l’attivazione della garanzia a favore dei propri assistiti.
Sembra una formalità, ma la compagnia il 4 giugno risponde picche respingendo ogni richiesta di risarcimento. Secondo Assimoco, “non vi è responsabilità a carico del nostro assicurato”, il quale invece le responsabilità se l’è correttamente assunte fin da subito; “dagli elementi in nostro possesso, al momento del sinistro i minori erano incustoditi”, mentre erano accompagnati dai genitori e dalla nonna; “nel regolamento dell’area bimbi è riportato che è vietato correre”, laddove i due bambini erano seduti sul gonfiabile. Il tutto per poi concludere che si tratterebbe “di evento del tutto fortuito” e che pertanto “l’operatività della garanzia assicurativa è esclusa”.
A fronte della ricostruzione dei fatti, Studio 3A ha quindi riproposto la domanda allegando anche le dichiarazioni dei testimoni presenti al momento dell’incidente, tra cui alcuni clienti estranei a ogni rapporto di parentela con le parti, ma neanche questo è bastato: con nota del 12 luglio Assimoco ha ribadito il diniego. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino