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PADOVA - Il Green pass appeso sulla porta dell'oreficeria. Minacce alla titolare della Librosteria di via Savonarola dai no vax. E la pasticceria Duomo che toglie tutte le sedie all'interno per non dover chiedere la certificazione verde a nessuno. Il primo giorno dell'obbligo di Green pass a Padova ha visto i turisti molto informati, i baristi e i ristoratori alle prese con la nuova normativa tra piccole difficoltà. Nei musei le code erano fluide, quasi tutti i visitatori si preparavano con il Qr code sul telefono pronto da mostrare. Qualche rallentamento si è registrato in mattinata a Palazzo della Ragione dove la biglietteria non è stata munita di lettore Qr code. Così nel pomeriggio la bigliettaia ha scaricato l'app Verifica19 sul proprio telefono per velocizzare le operazioni.
Bar e ristoranti sono invece divisi tra chi non chiederà la certificazione e chi la ritiene una norma giusta vista la situazione.
Peggio ancora è andata alla titolare della Librosteria, Marianna Bonelli. Quando ha fatto sapere che nel suo locale avrebbe seguito la normativa e quindi fatto sedere all'interno solo coloro muniti di Green pass, i no vax si sono scatenati con le minacce. Tanto che il gruppo locale Padova Bene Comune ha deciso di dare un concreto sostegno: appena la titolare riaprirà dopo le ferie, il direttivo prenoterà una cena. Sul tema è intervenuto anche il presidente dell'Ordine dei medici, Domenico Crisarà: «Gli appelli dei mesi scorsi alla coscienza civica sulla necessità di vaccinarsi sono stati ignorati dice mentre da quando è stata introdotta questa misura ecco che tornano a formarsi le code negli hub vaccinali. Prendiamo atto: non esiste una coscienza sociale che quindi deve essere surrogata dall'ordine civico che mai come ora, nella situazione che stiamo vivendo, deve essere rispettato». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino