Ospitalità ai migranti, riecco la coop padovana Edeco

L’EX BASE MILITARE Uno dei tendoni di Conetta dove erano stati ospitati i migranti
È finita sui giornali di tutta Italia per i suoi guai giudiziari nella gestione dei migranti, ma non si tira indietro nemmeno questa volta. La padovana Edeco, la cooperativa...

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È finita sui giornali di tutta Italia per i suoi guai giudiziari nella gestione dei migranti, ma non si tira indietro nemmeno questa volta. La padovana Edeco, la cooperativa nell’occhio del ciclone mediatico per le inchieste della procura di Venezia e di Padova che hanno portato nei registri degli indagati anche nomi importanti, come quelli di due prefetti veneziani (Domenico Cuttaia e Carlo Boffi) e numerosi funzionari di Ca’ Corner, fa parte delle otto società candidate ad assicurarsi l’ultimo bando per l’accoglienza in laguna (circa 24 milioni di euro). I processi sono in corso e senza una sentenza, non si può impedire la partecipazione.

 
E così, anche se non ha più in mano la gestione dell’ex base di Conetta di Cona, ormai smantellata come centro di accoglienza, ha deciso di mettere a disposizione della prefettura degli altri appartamenti (che comunque, in passato, erano utilizzati per l’accoglienza dei migranti) a Dolo e Cavarzere.
IL BANDO
Ma veniamo ai nomi. Il bando si è chiuso il 30 aprile: un bando di gara per 900 posti tra unità abitative al di sotto delle 50 persone. L’obiettivo, cioè, è garantire l’accoglienza per gli attuali mille migranti presenti a Venezia. Dovesse coprire completamente la domanda (ma non sarà facile, considerati gli esiti passati) potrebbe non essere necessario attivarne altri, ma comunque, per sicurezza, sono giù pronti altri due bandi “di riserva”, che si rivolgono a centri collettivi al di sotto delle 50 persone (diversi dalle unità abitative, che tradotto significa alloggi come case e appartamenti) per un totale di 250 posti e centri collettivi in grado di contenere dalle 51 alle 300 presenze (centri di accoglienza più ampi, con una richiesta di 150 posti, per evitare di finire in un nuovo caso analogo a quello di Conetta). Il bando attuale ha un valore di 23.876.415 euro e si presenta, appunto, con modalità differenti rispetto ai precedenti. Intanto, come previsto dal decreto Salvini, riducendo all’osso le politiche di integrazione è stato ridotto l’importo giornaliero pro migrante: dai tanto discussi 35 euro a 21,35. Come? Eliminando corsi di italiano e attività di inserimento al lavoro o attività ricreative e culturali. Il pocket money (i soldi che, di fatto, rimangono nelle tasche dei richiedenti asilo) rimane invariato (2,5 euro) mentre cambiano le modalità di offerta. Ci dovrà essere un servizio base di mediazione linguistico-culturale, dovranno essere fornite le materie prime per i pasti e per le pulizia (ma saranno gli ospiti a dover cucinare e tenere in ordine gli alloggi) e sarà garantita un’assistenza medica di massimo 200 euro all’anno oltre il sistema sanitario nazionale.
I NOMI

Ma non c’è solo Edeco a partecipare: tra gli otto che hanno avanzato la loro candidatura, infatti, ci sono anche il Patriarcato e un colosso del no profit come Emergency. Seguono altre cooperative e associazioni come “Nuovo Mondo”, “L’arco”, “Villaggio Globale”, “Olivotti” ed “Eleison”. Nelle prossime ore verranno valutate tutte le richieste: se rispetteranno i parametri, potranno accedere al bando. Nel frattempo, la prefettura ha fatto partire, in parallelo, una manifestazione di interesse per una struttura demaniale a Portogruaro. Si tratta di ex alloggi di militari, concesse ora a Ca’ Corner, e che potranno essere destinate all’accoglienza.
Davide Tamiello
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Il Gazzettino