Carabiniere investito, i banditi gli offrono 3mila euro

Maurizio Biasini e la refurtiva del colpo
CASTELFRANCO (TREVISO) - Tremila euro per averlo tirato sotto con l'auto: sarebbe questo l’ammontare del risarcimento offerto dai tre banditi albanesi al brigadiere...

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CASTELFRANCO (TREVISO) - Tremila euro per averlo tirato sotto con l'auto: sarebbe questo l’ammontare del risarcimento offerto dai tre banditi albanesi al brigadiere Maurizio Biasini, investito durante la trappola tesa loro dai carabinieri dieci giorni fa sotto un condominio di Treviso. Il diretto interessato non conferma né smentisce l'indescrizione.








Ma la rabbia per l’accaduto è ancora tanta mentre ieri mattina si apprestava a lasciare l'ospedale di Castelfranco. «Le cure, i medici e la solidarietà che ho ricevuto sono le cose migliori di questa brutta vicenda» ha spiegato Biasini.



I medici dell’ospedale castellano l’hanno operato martedì per ricomporre la frattura a tibia e perone causata dall'investimento a opera di uno dei banditi che, con tale manovra, voleva evitare la cattura. In realtà è finito in manette come i complici. Il brigadiere ha già preannunciato che si costituirà parte civile nel futuro processo. Anche perchè è rimasto ferito sia nel fisico che nell'animo da questa vicenda.







Ieri, accompagnato dalla moglie, ha lasciato il San Giacomo apostolo dopo aver salutato medici e infermieri del reparto. Ora sarà seguito dai medici dell'ospedale militare di Padova e farà fisioterapia sempre a Castelfranco.



«Voglio ringraziare pubblicamente i medici e gli infermieri degli ospedali di Treviso e di Castelfranco che mi hanno seguito dal primo all’ultimo istante di permanenza senza mai risparmiarsi» dice a corollario della sua settimana abbondante di degenza.



Durante la quale ha ricevuto la visita di moltissime persone e di superiori, uno fra tutti il generale della Legione Veneto Mezzavilla. Biasini ha particolarmente apprezzato però quelle di alcuni cittadini che sono stati derubati e che, proprio grazie al blitz culminato nel suo ferimento, sono rientrati in possesso dei loro averi. Ma non mancano le note dolenti. «Tutt’ora mi rendo conto di essere stato molto fortunato. Poteva finire decisamente peggio e questo è un pensiero che non riesco ancora a mettere da parte - afferma - . Per il resto confido nei giudici». E poi c’è la prognosi di guarigione: almeno 90 giorni di gesso e stampelle prima di tornare a un’attività quasi regolare, non sono proprio cosa da niente.



C’è infine da fare il punto sulla refurtiva: la Compagnia carabinieri di Castelfranco continua a lavorare per risalire al numero di furti compiuti dagli albanesi. E anche per restituire i beni ai derubati. «Siamo risaliti finora a una quindicina di furti -spiega il capitano Salvatore Gibilisco- Vanno dal mese di giugno a quello dell’arresto. Abbiamo ancora con noi un notevole quantitativo di merce e capi d’abbigliamento». In caserma è rimasta refurtiva per circa 40mila euro, compresi prodotti di valore come pellicce, borse e orologi rubati fra Treviso, Padova e Pordenone. Che attendono i loro proprietari. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino