Forzano posto di blocco e investono
carabiniere: presa una banda

Sabato 21 Febbraio 2015
Il carabiniere ferito
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TREVISO - Ancora malavita scatenata nella Marca: sorpresi dopo aver compiuto una serie di furti in abitazioni, fra la Castellana e i comuni a nord del capoluogo, tre albanesi a bordo di un'auto rubata hanno investito un carabiniere, Maurizio Biasini, ferendolo gravemente, prima di essere arrestati. È accaduto questa notte.



L'Arma aveva predisposto un piano di prevenzione che ha dato i suoi frutti. I tre albanesi, dopo aver messo a segno vari colpi, stavano rientrando al loro covo quando sono incappati in un posto di blocco dei carabinieri a Treviso.
Il militare, che sulla strada aveva intimato l'alt, è stato investito dall'auto, rubata, ed ha riportato fratture alle gambe ed è stato ricoverato in ospedale.




Il carabiniere ferito riceve la visita del presidente della Provincia





E' nato un inseguimento, facendo concentrare nella zona 6 pattuglie che hanno accerchiato l'auto dei banditi che sono stati costretti ad abbandonare il mezzo e a fuggire a piedi. Alla fine gli albanesi sono stati raggiunti e arrestati. La vettura dei malviventi era piena di refurtiva.



Biasini ha una prognosi di 60 giorni per la frattura di tibia e perone della gamba sinistra. Gli albanesi arrestati, senza fissa dimora, hanno tutti precedenti e un'età compresa tra i 39 e i 33 anni. Prima di essere bloccati dai militari avevano effettato nella notte una serie di colpi, gli ultimi dei quali in due abitazioni a Ponzano. Nella casa di Treviso che fungeva da base per la banda gli investigatori hanno recuperato refurtiva di vario tipo, tra cui telefoni, oro e televisori, per un valore di circa 50 mila euro.



«Solidarietà al militare ferito - ha scritto oggi il governatore veneto Zaia - e ai suoi colleghi che ogni giorno difendono i nostri territori ingaggiando una sfida impari contro una delinquenza sempre più sfrontata e convinta dell'impunità. Il militare ferito è un eroe che ringrazio a nome di tutti i veneti per il sacrificio compiuto per garantirci sicurezza. Contro questa delinquenza montante, feroce e consapevole che lo Stato non è più in grado di farle argine, bisogna reagire. Ripeto quello che ogni governo di buon senso dovrebbe fare: togliere gli uomini dell'esercito dalla caserme e metterli a pattugliare le strade».
Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 23:09

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