LE CONTESTAZIONI
Nel capo di imputazione la guida in stato di ebbrezza costituisce un'aggravante che in caso di condanna comporta una pena tra gli 8 e i 12 anni di reclusione se il tasso alcolemico, come in questo caso, ha sforato 1,5 g/l. Per la difesa dimostrare che era nella forbice compresa tra 0,8 e 1,5 significa partire da una pena compresa tra i 5 e 10 anni, dai 2 ai 7 anni se sotto lo 0,8. Questo mitigherebbe ulteriormente l'eventuale pena, che già beneficia dello sconto di un terzo per via del rito scelto e nel caso della soldatessa prevede anche una condizionale fino a 2 anni e mezzo di reclusione alla luce dei suoi 21 anni. «Non contestiamo l'incidente - spiega l'avvocato Masserut - Ma il fatto che mancano elementi per poter indicare il tasso alcolemico. Era in fase ascendente o discendente? Senza un dato certo, assunto nell'immediatezza dell'incidente, ad esempio con l'alcoltest da parte delle forze dell'ordine, non è possibile stabilirlo». Secondo i consulenti, scientificamente non sarebbe possibile provarlo. Troppe fattori da tenere in considerazione: quando e quanto l'automobilista ha bevuto; quando e quanto ha mangiato. L'unico dato a disposizione riguarda l'esame del sangue fatto in ospedale 135 minuti dopo l'incidente. Secondo la consulenza, impedirebbe di stabilire quando la curva dell'alcolemia avesse raggiunto il picco.