Tragedia del bus ungherese, l'autista è vivo: ora è indagato per omicidio

Lunedì 30 Gennaio 2017
Tragedia del bus ungherese, l'autista è vivo: ora è indagato per omicidio

VERONA - E' stata consegnata nel primo pomeriggio di lunedì al Sostituto Procuratore della Repubblica, dr. Nicola Scalabrini, la “Relazione Tecnica di Indagini Biologiche” con la quale la Polizia Scientifica della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato ha concluso le operazioni di comparazione dei diversi profili di DNA delle vittime e dei familiari coinvolti nell’incidente al pullman ungherese. È stato possibile quindi dare una identità certa ai 16 corpi delle vittime rimaste coinvolte nel tragico incidente del pullman ungherese che nella notte tra il 20 ed 21 Gennaio scorso si schiantò su un pilone dell’A4 all’altezza dell’uscita di Verona Est. Gli esperti della Polizia di Stato hanno esposto la loro relazione e le attività connesse alla presenza del Procuratore Capo, facente funzioni, dr.ssa Angela Barbaglio che insieme al dr. Scalabrini ha voluto evidenziare l’ottima qualità del lavoro svolto grazie anche alla tempestività ed alla qualità delle attività svolte dall’Istituto di Medicina Legale che ha proceduto agli esami autoptici ed al prelievo dei campioni di tessuto poi utilizzati per le comparazioni con i tamponi salivari che la Polizia Scientifica ha prelevato dai familiari delle vittime. Hanno così una identità certa non solo i 16 corpi delle vittime del tragico incidente ma anche i due sopravvissuti, ancora ricoverati in condizioni disperate all’ospedale di Borgo Trento, e le cui condizioni non avevano permesso un riconoscimento certo neanche da parte dei congiunti.

L'autista che si ritiene fosse alla guida del pullman ungherese è sopravvissuto allo schianto. L'uomo, 52 anni, ungherese, è stato iscritto nel registro degli indagati per l'ipotesi di omicidio stradale nell'inchiesta condotta dal Pm Nicola Scalabrini. Il fatto che l'autista sia vivo, è emerso dalla relazione tecnica della Polizia Scientifica consegnata al Pm veronese. La relazione tecnica di indagini biologiche della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato è relativa agli accertamenti sulla comparazione del Dna per arrivare all'identificazione delle vittime e dei due sopravvissuti non identificati ed è stata consegnata nel pomeriggio di oggi al Pm Scalabrini.

Dagli esami comparativi è stato quindi possibile dare una identità certa ai 16 corpi delle vittime e dei due ricoverati, il cui riconoscimento non è ancora stato possibile da parte degli stessi congiunti. Il Procuratore reggente di Verona, Angela Barbaglio, ha evidenziato l'ottima qualità del lavoro svolto grazie anche alla tempestività ed alla qualità delle attività svolte dall'Istituto di Medicina Legale che ha proceduto agli esami autoptici ed al prelievo dei campioni di tessuto poi utilizzati per le comparazioni con i tamponi salivari che la Polizia Scientifica ha prelevato dai familiari delle vittime. La Procura della Repubblica ha anche avviato le procedure per comunicare l'esito degli accertamenti d'indagine alle autorità consolari ungheresi e al magistrato italiano presente ad eurojust. Tra domani e dopodomani la procura probabilmente disporrà il nulla osta per la riconsegna dei corpi delle vittime ai familiari. Non è escluso che già in settimana le salme possano fare ritorno in Ungheria. Le indagini intanto continuano sul fronte degli accertamenti tecnici per stabilire l'esatta dinamica e le cause della tragedia.

Ultimo aggiornamento: 17:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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