Nel Veneto bianco in coda per il tampone. Assalto ai Covid point per il Green pass

Sabato 14 Agosto 2021 di Alda Vanzan
Nel Veneto bianco in coda per il tampone

È confermato: il Veneto resta bianco. Ieri la Cabina di regia del ministero della Salute e dell'Istituto superiore di sanità ha classificato l'intera Italia in zona bianca, anche se Sicilia (dove è stato introdotto l'obbligo della mascherina all'aperto) e Sardegna nelle prossime settimane rischiano il giallo. In Veneto, però, i vaccini vanno a rilento - appena 16.203 le prime dosi somministrate - mentre è ancora assalto ai tamponi - 39.105 di cui 22.924 antigenici rapidi - per avere il Green pass.


Se dipendesse esclusivamente dal numero dei casi positivi il Veneto si troverebbe già in zona gialla, avendo un'incidenza di 83,8 contagi ogni 100mila abitanti quando il limite per uscire dalla fascia bianca è 50. L'incidenza a sette giorni rilevata in Veneto dal 6 al 12 agosto è peraltro superiore alla media nazionale (73), ma è diminuita rispetto alla rilevazione precedente (102). Il dato veneto si abbassa notevolmente rispetto alla media nazionale sul fronte ospedaliero: l'occupazione dei posti letto in area medica al 10 agosto è 2,8% contro il 5,2% del resto d'Italia e quella nelle terapie intensive è 1,8% contro il 3,4%. I contagi, però, non diminuiscono. Ieri in Veneto altri 771 nuovi casi positivi che portano il totale dall'inizio della pandemia a 444.692.

E nelle ultime 24 ore c'è stata un'altra vittima, per complessivi 11.652 morti. In aumento anche i ricoveri in terapia intensiva: ora sono 31 i posti letto occupati (+3), mentre continuano le dimissioni nelle aree mediche (173 i pazienti di ieri contro i 178 dell'altro giorno).


VACCINI E TAMPONI

Per quanto riguarda le vaccinazioni, ieri in Veneto è iniziato l'accesso diretto - già attivo per gli over 60 - per i giovani dai 12 ai 25 anni. La disposizione che elimina l'obbligo di prenotazione varrà fino alla fine di agosto, ma in queste ore le uniche code registrate sono quelle per avere il tampone. Lunghissima la fila al centro Covid di Jesolo dove ieri mattina centinaia di turisti tedeschi si sono presentati per effettuare il test necessario per tornare in Germania. Ma a chiedere l'esame erano anche italiani non vaccinati che avevano bisogno del Green pass.
E i vaccini? Il dato disponibile è quello di giovedì, quindi prima dell'accesso libero per i giovani, e registra un calo: 23.900 le dosi inoculate in regione (contro le 45.000 e oltre dei giorni di picco), per un totale di 5.910.825 dall'inizio della campagna.


FRIULI VENEZIA GIULIA

A ribadire la validità dei vaccini è il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi: «Delle 607.878 persone che hanno completato il ciclo vaccinale da almeno due settimane solo 712, ovvero lo 0,12%, si è ammalata di Covid-19 e solo 51 di loro, ovvero lo 0,008%, hanno avuto necessità di cure ospedaliere. Di queste ultime 44 sono state ricoverate in reparti Covid e solo 7, quindi circa 1 su 100mila, hanno avuto necessità della terapia intensiva. Dati che confermano inequivocabilmente l'efficacia della vaccinazione sia per evitare il contagio sia per ridurre, in caso di malattia, gli effetti del coronavirus e di conseguenza i rischi per la salute». Ieri in Friuli, confermato in fascia bianca, su un totale di 5.952 test e tamponi sono emerse 109 positività. C'è stato un altro decesso, mentre sono 5 le persone ricoverate in terapia intensiva e 24 (-3) quelle in cura in altri reparti.


A RISCHIO

Se tutta l'Italia è bianca, non mancano regioni con situazioni preoccupanti. L'epicentro della crisi è in Sicilia, dove si registrano 1.100 dei 7.400 nuovi casi e dove, rispetto a sette giorni prima, la velocità di diffusione del virus è tre volte più elevata di quella nazionale. E visto che gli appelli non sono serviti, il governatore Nello Musumeci ha firmato un'ordinanza in cui dispone l'utilizzo delle mascherine anche all'aperto. Sicilia e Sardegna nelle prossime settimane rischiano peraltro il giallo.

Ultimo aggiornamento: 11:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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